da Milano
Potrebbe non essere finita la battaglia per il colosso dellacciaio Arcelor. Mentre il magnate indiano Lakshmi Mittal dichiara di voler proseguire nella sua offerta per il gruppo franco-lussemburghese, tra i soci di Arcelor spuntano le prime voci contrarie allacquisizione della russa Severstal, la «pillola avvelenata» che costringerebbe Mittal a farsi da parte. In prima fila per il no unassociazione di piccoli azionisti francesi, Adam, che ha dichiarato di rappresentare una quota del 5% di Arcelor. Lassociazione ha chiesto che la fusione con i russi segua procedure più rigorose con la valutazione degli asset da parte di advisor indipendenti.
Più pericolosa ancora per le intenzioni del chief executive officer di Arcelor, Guy Dollé, potrebbe essere liniziativa assunta da Goldman Sachs. La banca daffari, consulente di Mittal per loperazione, si è incaricata di raccogliere in una lettera che sarà inviata ai vertici societari la protesta degli investitori istituzionali, che si vedono privati, con leventuale insuccesso dellOpa di Mittal, della possibilità di monetizzare le plusvalenze su Arcelor.
Obiettivo di Goldman Sachs è quello di raggiungere ladesione del 20% degli azionisti in modo da poter convocare unassemblea straordinaria in cui, secondo gli azionisti dissidenti, la fusione con Severstal dovrebbe essere approvata da due terzi dei soci. In base alla procedura scelta da Dollé la fusione potrebbe essere bloccata solo dal voto negativo di oltre il 50% degli azionisti in unassemblea convocata per il 28 giugno.
Intanto il miliardario russo Alexey Mordashov, proprietario di Severstal, ha dichiarato in unintervista che vorrebbe superare il 45% della nuova società ma di non poterlo fare in base agli accordi sottoscritti. Secondo queste intese Mordashov non può variare la propria quota, il 32%, per almeno quattro anni. Sulla fusione è arrivata nel frattempo la benedizione ufficiale del Cremlino: «È un esempio della positiva espansione di unazienda russa allestero», ha detto il presidente Vladimir Putin.
Quanto allacciaio, proprio ieri un altro tycoon moscovita, Roman Abramovich, proprietario del club di calcio inglese del Chelsea, ha annunciato di tornare a investire nel suo Paese natale, dopo aver ceduto un anno fa il colosso petrolifero Sibneft: secondo lagenzia Reuters sarebbe in trattative per comprare il 40% del colosso siderurgico Evraz, per 3 miliardi di dollari.
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