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Arco della Pace, partita la Ztl «anti movida»

C’è chi l’ha accolta come una benedizione. Un toccasana per risolvere quel fastidiosissimo problema del rumore dei locali notturni che faceva tremare il pavimento sotto ai piedi. Tutta colpa della «movida» milanese. E chi invece non ne vuole sapere del nuovo provvedimento del Comune che da ieri sera ha trasformato l’Arco della Pace in una zona a traffico limitato. Dalle 22 alle 6 del mattino, tutti i giorni della settimana festivi compresi, con accesso consentito soltanto ai residenti e domiciliati, taxi, motorini e veicoli autorizzati. Ci sono cinque telecamere a sorvegliare gli accessi all’incrocio tra via Pagano e via Canova, all’inizio di via Piermarini, all’incrocio tra corso Sempione e via Gherardini, in via Sangiorgio e all’inizio di via Cirillo. E per i trasgressori è prevista una sanzione di 78 euro. Ma gli occhi elettronici, avverte il Comune, inizieranno a rilevare le infrazioni a partire dal 25 luglio. Fino a quella data saranno in pre-esercizio, periodo necessario per verificare il corretto funzionamento dei dispositivi elettronici. Al posto dei dispositivi automatici, ci saranno le pattuglie della polizia locale a presidiare i principiali accessi alla zona per fornire le informazioni agli automobilisti e fare le multe manualmente. «Anche il tratto di via Gherardini, aperto per consentire alle auto di raggiungere il parcheggio in struttura situato nella via - aggiunge il vicesindaco De Corato - sarà presidiato da una telecamera. Ogni accesso alla Ztl sarà quindi monitorato da un attento occhio elettronico».
E se pure la partenza di ieri sia capitata proprio in un sabato d’estate e di pieno sole con una città semi-deserta, la decisione di limitare l’accesso al traffico in una delle zone più esclusive di Milano, ha spaccato in due il quartiere. Da una parte i contrari: i gestori dei locali prima di tutto, che temono un crollo degli incassi. Poi quelli contro per principio che temono che chiudere al traffico l’Arco voglia dire impoverirlo, togliergli la vita. Convinti che la battaglia contro la «movida» e quindi il provvedimento della Ztl, sia portato avanti soltanto da un certo genere di persone, residenti e comitati. «Li conosco bene - racconta la proprietaria di una boutique accanto al Parco Sempione - che si lamentano sempre del rumore. Peccato che siano quelle che hanno una tenuta fuori Milano, che partono il giovedì e tornano il martedì. Stazionano due giorni in città, rompono le balle e se ne vanno». E poi, c’è l’altra campana. Famiglie, mamme con i bambini, professionisti che abitano in un appartamento con vista mozzafiato sul parco, da 7/10mila euro al metro quadrato. E di sentire ogni notte schiamazzi fino all’alba, di vedere i Suv parcheggiati sui marciapiedi non ne possono più. «I locali sono e rimangono un punto di attrazione, la gente troverà il modo di arrivarci lo stesso. Anche con la Ztl», spiegano i residenti.

«Chiudere la zona al traffico? Sono favorevolissimo - aggiunge un altro residente in via Piermarini -. Qui c’è un problema di vivibilità diurna. E di notte c’è il sovraccarico di auto. In questa zona viene fatto tutto ad uso e consumo dei locali: manca un divertimento gratuito, qui ogni cosa è pagamento».

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