Aree Expo, la Regione risolve il rebus

Una società interamente a capitale pubblico per acquistare le aree dove costruire i padiglioni e organizzare l’Expo del 2015. Sono 110 ettari alle porte di Milano, valore approssimativo 200 milioni di euro. Oggi area agricola, ma che in futuro potrebbe essere trasformata. Alla società parteciperanno Regione, Comune, Provincia e presto dovrebbe arrivare anche il via libera del ministero dell’Economia per nulla convinto dell’acquisto diretto dell’area con i soldi della società Expo. «Se la Regione si mette in moto con l’aiuto del Comune e della Provincia, sono sicuro che ci sarà la corsa delle banche a darci una mano» ha detto Roberto Formigoni ieri durante la riunione dei soci di Expo. Ora la Regione studierà le modalità tecniche per dar vita alla società. O magari incaricare Finlombarda dell’acquisto dei terreni. Formigoni assicura «tempi rapidissimi». E poi che «il Bie apprezzerà».
«L’acquisto degli enti pubblici - le parole di Letizia Moratti che dell’Expo è commissario straordinario del governo - è un segnale importante perché gli enti avranno poi anche i vantaggi delle eventuali plusvalenze rispetto agli investimenti». Almeno un milione di euro. Per Stanca è «una soluzione ottima, molto lineare: lo sviluppo immobiliare non compete alla società che deve organizzare l’Expo».

Secondo il presidente Guido Podestà una proposta «in linea con l’esigenza di bilanciare gli investimenti che la Provincia dovrà sostenere attraverso le plusvalenze derivanti dalla valorizzazione. Garantite unicamente dalla proprietà dei terreni sui quali sorgerà l’area espositiva».

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