«Aree troppo grandi da presidiare»

La tecnologia digitale approda nel mondo dei ghisa. Da oggi, infatti, i 191 vigili di quartiere saranno dotati di palmare e biciclette. I palmari serviranno agli agenti che «si occuperanno sempre più della conoscenza del quartiere, delle risorse e alle criticità, delle segnalazioni di degrado e di conflittualità» come spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Tramite il palmare infatti i ghisa potranno inviare direttamente agli uffici competenti le segnalazioni, corredandole anche di foto. Molto critico, su questo punto, Roberto Miglio, portavoce del Csa polizia locale: «I palmari che ci sono stati dati in dotazione non funzionano molto bene - attacca-. È sempre macchinoso inviare le segnalazioni agli uffici competenti, soprattutto quando sono allegate le immagini. Non si riesce a completare l’operazione al “primo colpo”, ma è sempre necessario ripetere l’operazione più di una volta e fare diversi tentativi».
Questa mattina gli agenti che prenderanno servizio si troveranno a dover fare i conti con un’altra novità importante: la definizione dei quartieri. D’ora in poi non si parlerà più di «quartiere» ma di Nil, nuclei di identità locale. «Con l’introduzione del pgt - spiega ancora De Corato - è stata ridisegnata la mappa della città, che non è più suddivisa in 126 quartieri ma in 88 nuclei di identità locale.

«Con questa nuova suddivisione alcuni quartieri sono molto grandi - denuncia Miglio - e diventa più complesso per noi vigili tenere sotto controllo il territorio, di cui ancora non conosciamo bene i nuovi confini». Arriva a stretto giro la replica del vicesindaco: «Il fatto che siano stati introdotti i “nil” non ha niente a che fare con il servizio svolto dal vigile di quartiere».

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