Arenzano, arriva il Giro d’Italia e sfratta gli studenti

Ad Arenzano, quest'anno, a fine maggio, passerà il Giro d'Italia. E per questo, 400 bambini della scuola primaria De Calboli dovranno abbandonare le loro aule per un minimo di tre giorni, dal 19 al 21, ma forse addirittura per una settimana. Il motivo? Ospitare, nella scuola, la squadra dei componenti il comitato organizzativo della corsa! Così, almeno, dispone - come denuncia Rita Bettaglio, mamma di uno degli alunni che saranno «sfrattati» - un'ordinanza del sindaco, Luigi Gambino, che requisisce i locali scolastici e li «cede» al comitato del Giro.
Chiaro che, a questo punto, spunta il problema della sistemazione dei piccoli «profughi»: la scuola, appena avuta conferma dell’offerta ai «girini», ha cercato di organizzare attività al di fuori dell'edificio scolastico nel periodo che coincide con l’occupazione dei locali. «Non è ancora dato sapere - spiega ancora Rita Bettaglio - dove verranno collocate tante persone, soprattutto in caso di maltempo. Ma è lecito porsi fin d’ora la domanda: i locali in cui eventualmente stipare i ragazzi saranno a norma come sicurezza? E come se la caveranno i genitori che hanno scelto il tempo pieno e cui andrebbe garantito servizio mensa e lezioni sia antimeridiane, sia pomeridiane?». Intanto la segreteria della scuola si dichiara impotente di fronte a un'ordinanza ufficiale del sindaco, consapevole che non sarà possibile l'accesso ai locali scolastici per tutto il periodo della «requisizione». Quindi: niente lezioni, niente servizio mensa, niente servizio di pre-scuola per i genitori che necessitano un ingresso anticipato dei figli per motivi di lavoro.
Ma i genitori si rifiutano di rassegnarsi. «È possibile che succeda una cosa del genere?» insiste mamma Bettaglio. E aggiunge: «È possibile, anche, che all'interesse economico di chi spera di guadagnare qualcosa dall'evento vengano sacrificati gli interessi primari di così tanti bambini e famiglie? E il provveditore agli studi della provincia di Genova è d'accordo con tutto questo? Il direttore scolastico regionale cosa ne pensa?».

Domande più che giustificate dalla situazione che rischia di mandare in crisi non solo le lezioni, ma anche i difficili equilibri familiari che contano sulla regolare permanenza dei ragazzi a scuola. Il Giro è un evento, indubbiamente. Ma chissà che non sia ancora possibile trovare altri locali adatti agli organizzatori, senza penalizzare studenti e genitori.

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