Arenzano, la città che non riesce a sostenere lo sport

Arenzano e lo sport: un connubio vincente in termini di risultati, ma che stenta a decollare per la mancanza di impianti adeguati. È partita da questa semplice e tangibile considerazione l'interpellanza di Paolo Cenedesi (capogruppo della Casa delle Libertà) nel consiglio comunale di giovedì sera. «Abbiamo servizi di spessore nel golf e nel tennis ma poi cadiamo in sport come il calcio, la pallavolo e la pallanuoto - ha sottolineato il capogruppo dell'opposizione -. Il problema è grave per le prime squadre di questi sport, ma diventa disastroso se si pensa ai bambini». «A giugno scade il contratto di locazione con i frati per la palestra di via Leopardi, dove sono coinvolti duecento bambini tra ginnastica e ju jitsu - ha proseguito il capogruppo della minoranza -. Per la pallavolo avevamo votato a favore di una tensostruttura in via Marconi e siamo riusciti a farci sfuggire i 20 mila euro di contributi regionali per non aver rispettato i tempi di costruzione». L'assessore allo Sport Mauro Gavazzi ha provato a fare luce su alcuni aspetti. «La tensostruttura in via Marconi si farà in tempi brevi perché vogliamo inaugurarla sotto questa amministrazione (entro le elezioni primaverili, ndr) - ha annunciato l'assessore -. Per la palestra di via Leopardi è vero che abbiamo dei problemi, ma stiamo lavorando per trovare una soluzione alternativa e posso assicurare che nessun bambino rimarrà per strada». L'assessore sulla questione dei contributi regionali e dell'adeguamento degli altri impianti ha ammesso qualche colpa, riconducendola al «vorrei ma non posso» imposto dalla crisi.

«Per quanto riguarda il mancato percepimento dei fondi regionali purtroppo non abbiamo trovato i tempi giusti con le autorizzazioni per poterne approfittare», ha confessato Gavazzi. Rimanendo sempre nell'orbita delle opportunità sportive sfuggite, il sindaco Luigi Gambino ha infine dichiarato naufragata ogni trattativa per portare la cittadella dello sport del Genoa ad Arenzano.