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Argentina, paradiso faunistico a rischio: tutta colpa del clima e della caccia

Studio italiano: a rischio di estinzione la grande balena franca della Patagonia, il cerco della Pampa, il tapiro, la nutria e il pappagallo

Buona parte degli animali che rendono l'Argentina un paese meravigliosamente unico a livello di fauna stanno rischiando l'estinzione. Lo affermano i maggiori esperti di fauna italiani che da anni collaborano con i colleghi argentini. I gradi di rischio individuati sono diversi, a seconda degli animali presi in considerazione: si va dal «vulnerabile» fino al «pericolo critico». Le specie «vulnerabili» sono per esempio un coccodrillo chiamato «yacare» o «vero», il cervo delle Pampas, il pappagallo parlante e uno dei «big», non solo per la mole, tra gli animali che frequentano i mari argentini, e cioè la balena franca australe, che può essere ancora ammirata in Patagonia. Tra i fenomeni che minacciano la loro esistenza ci sono il cambio climatico e la caccia, oltre al traffico illecito della fauna silvestre e il turismo.
Tra gli animali già scomparsi ci sono d'altra parte il lupo, o volpe, delle Malvinas (noto come «warrah») e due specie di uccelli, il «chorlo polare» e il «guacamayo violaceo». Gli studi indicano tra l'altro 59 mammiferi a grosso rischio, tra questi l'orso formichiere gigante, il cervo dei pantani, un'altra specie di cervo chiamata «huemul», la nutria marina, il tapiro e il cincillà silvestre.
«L'Argentina aveva il privilegio di riunire su una superficie immensa diciotto differenti e grandi aree ecologiche. Su questo fronte era un paese con una ricchezza considerevole», sottolinea Claudio Bertonatti, della fondazione Vita Silvestre, rilevando tra l'altro che dei 100 milioni di ettari di boschi e selve del paese di un secolo fa, oggi ne restano solamente 32 milioni. «Il modo più efficace per accelerare l'estinzione di una specie è proprio quella di sdradicarla dal suo habitat naturale», aggiunge Bertonatti, rilevando inoltre che delle 262 specie degli uccelli del paese, 103 sono ritenuti «vulnerabili» (tra i quali i pinguini), 88 «sotto minaccia», 52 «in pericolo», 19 «in pericolo critico», inclusa l'arpia, un rapace.


Il naturalista Juan Carlos Chebez ricorda infine che le province con il maggior numero di animali a rischio sono Buenos Aires, e due aree del nord (Salta e Misiones): non a caso quelle che hanno subito le maggiori trasformazioni negli ultimi anni.

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