No comment. In questura è tassativamente vietato parlare di un«emergenza stazione Centrale». Tuttavia le due riunioni che si sono susseguite ieri mattina in via Fatebenefratelli 11, e che hanno richiesto la presenza del questore Vincenzo Indolfi, non sono state certo (solo) piacevoli conversazioni.
«Sì, in stazione stiamo rafforzando i servizi e i controlli, sarebbe assurdo negarlo. Lemergenza, però, è unaltra cosa. E lanciare allarmismi inutili e insensati non è nelle mie intenzioni: leggo già troppe cose che non corrispondono alla verità» è tutto quello che ha dichiarato ieri Indolfi.
È innegabile comunque che, dopo la recente esplosione di rapine e aggressioni per strada e negli hotel nellarea tra piazza IV novembre, piazza Duca dAosta, via Vitruvio, via Sammartini e via Ferrante Aporti un giro di vite doveva esserci: le forze dellordine non possono certo più cavarsela semplicemente sottolineando il fatto che le grandi stazioni sono da sempre il tallone d'Achille di tutti i grandi centri urbani.
Lo scorso anno la Centrale era stata presa di mira dagli stranieri che abbordavano e violentavano donne sole, magari in attesa di un treno. Adesso la recrudescenza del reato riguarda di nuovo rapine e aggressioni, né più né meno di dieci anni fa.
«No, fino a qualche anno fa anche Milano occupava un posto di rilievo nella graduatoria poco lusinghiera delle stazioni più pericolose dItalia - ha sottolineato positivamente, qualche tempo fa, il vicesindaco Riccardo De Corato -. Oggi però le cose sono davvero migliorate grazie all'adozione di una politica di sicurezza che fa propri più contributi».
È vero che nel piano di riqualificazione varato dal Comune di Milano - in accordo con Grandi Stazioni e polizia per porre un argine alla delinquenza e al degrado - un posto di rilievo spetta alla stazione Centrale e alle aree limitrofe. Allesterno della stazione, infatti, ci sono già 68 telecamere direttamente collegate con carabinieri, polizia e Polfer. All'interno, invece, le telecamere puntate sulle zone più a rischio passeranno da 50 a 400.
Tuttavia i dati diffusi dalla Polizia ferroviaria (Polfer) lo scorso gennaio sulla propria attività nellultimo anno non sono confortanti e danno ragione alle lamentele dei residenti della zona.
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