A far notizia, per una volta, è laria pulita, come si respira poche volte lanno. È successo martedì quando il vento che soffiava sulla città ha azzerato le polveri sottili. La centralina di via Juvara registrava un valore medio di 5 microgrammi al metro cubo, meno delle polveri «fisiologiche», quelle cioè che avremmo anche se auto e caldaie si fermassero di colpo. Milano ha provato per un giorno l'ebbrezza di essere una città di mare. «O del Nord Europa - spiega Orietta Cazzuli, dirigente del settore Aria dellArpa, lagenzia regionale che misura e studia linquinante pericoloso per salute-. Se è un record il Pm10 a quota 5? Succede pochissime volte. Grazie al vento cè stato un ricambio totale dellaria, le correnti sono state forti e persistenti, le polveri non hanno avuto il tempo di accumularsi».
Il merito, quindi, è soprattutto della tempo. Marzo, per le polveri, è un mese favorevole: «Si possono vedere superamenti della soglia limite di 50 microgrammi, ma rispetto alla prima parte dellinverno non durano giorni e giorni e non si vedono livelli alti». Meglio ancora, poi, se il tempo è «pazzerello»: «Linstabilità fa bene allaria - aggiunge lesperta-. Marzo ci sta regalando questanno vento, passaggi di nuvole seguiti da giornate soleggiate. È normale, in queste condizioni, che il Pm10 resti sotto la soglia di guardia».
Succederà ancora per tanto? Fino a domenica linquinante dovrebbe mantenersi su valori bassi. «Oggi avremo qualche nuvola al mattino e sole dal pomeriggio, tra sabato e domenica dovrebbero soffiare delle correnti daria da nord - racconta Rino Cutuli al centro Epson meteo -. È possibile che queste correnti arrivino fino a Milano sotto forma di föhn, il vento caldo che porterebbe dei benefici anche in fatto di temperature».
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