The Ark, una stravagante pop dance

Il motivo orecchiabile è di quelli che stendono al primo ascolto; l'immagine del gruppo pure. E, non a caso, la melodia alla Flashdance di It takes a fool to remain sane, unita al look glamour e futuristico degli Ark, ha lasciato il segno nel corso dell'estate italiana (e non solo) del 2001. Il gruppo svedese, composto da Ola Salo (voce), Jepson (chitarra), Leari (basso), Martin Axèn (chitarra) e Sylvester Schlegel (batteria), si è formato nell'agosto del 1991, ma è arrivato al successo soltanto dieci anni dopo (con l'album del 2000 We are the Ark), prendendo a modello artisti quali Queen, David Bowie e Roxy Music. La loro storia assomiglia a quella di molti altri fenomeni che hanno agganciato la popolarità in ritardo, e che l'hanno mollata subito dopo la durata di un solo successo. Eppure gli Ark, ultimi discendenti di una lunga tradizione pop-dance scandinava, rappresentano una realtà troppo originale e stravagante per passare inosservati. A cinque anni dall'ultima apparizione milanese, Salo e compagni si ripropongono dal vivo al Music Drome sulla scia del nuovo album Prayer of the weekend, già disco d'oro in Scndinavia. Al termine dello show, il leader degli Ark, che non ha mai fatto mistero di usare la sua ambiguità, nel vestire e nel comportarsi si improvviserà deejay per una notte per festeggiare l'apertura del locale.


The Ark
stasera ore 22
Music Drome, via Paravia 59
ingresso 18 euro.

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