Armani, impresa disperata In Europa serve un miracolo

Questa sera ad Atene, sul campo del Pa­nathinaikos favorito per il titolo finale, l'Ar­mani saprà se l'Europa la vuole ancora do­po la caduta a faccia in giù contro Valencia. Sembra un’impresa impossibile battere la squadra di Obradovic e, probabilmente, sa­rebbe stato così anche al completo: stasera (ore 19, diretta Sport Italia) mancherà Pe­travicius e sulle condizioni di Maciulis e Pe­cherov non scommette nessuno, ma la squadra di Bucchi ha sempre offerto il me­glio quando non aveva niente da perdere, così diversa, invece, dalla squadra tesa e senza certezze dei giorni decisivi. Tentare per non arrabbiarsi se Valencia dovesse perdere in casa contro Lubiana. Sarà fra italiani e spagnoli l'ultimo duello perché Panathinaikos, Lubiana ed Efes Istanbul hanno già la stella della qualifica­zione come Maccabi, Kaunas, Partizan, Vi­toria, Olympiakos Atene, Real Madrid, Ma­laga, Roma, Siena, Ulker Istanbul e Barcel­lona. Altro posto incerto se lo giocano Cholet e Vilnius, nel girone della dominatrice Mon­­tepaschi, che intanto si è garantita più rim­balzi prendendo il giramondo Jeleel Akin­dele, ventisettenne nigeriano che abbia­mo appena intravisto a Pesaro. Ecco, Siena ha fatto quello che Milano doveva fare da tempo, cioè si è cautelata sotto canestro do­ve invece l'Armani ha perso le sue certezze e le partite che contavano in questa Eurole­ga dove Mason Rocca può fare sempre mi­racoli, ma non può andare contro colossi che ne limitano il rendimento.

Milano galvanizzata dalla vittoria su una Virtus Bologna che aveva troppi guai fisici per reggere una volata a fruste alzate, ma con il Panathinaikos servirà molto di più perché Obradovic, così' carino con Pesic e Valencia, non lo sarà altrettanto con l'Ar­mani tremebonda nei grandi scontri, inca­pace di trovare soluzioni per rimediare agli infortuni in tempo utile e queste sono due cose gravi per chi aveva l'Europa in ma­no dopo la vittoria all'esordio sul campo di Mosca, nella Russia, fuori dall Eurolega, che ieri ha congedato dal Khimki l'italiano Scariolo per questo fallimento. Bucchi non rischia altrettanto e dovrebbe accon­tentarsi.

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