Armi e petrolio: patto di ferro Chavez-Putin

CaracasUn Hugo Chavez in difficoltà su molti fronti ha incassato ieri il sostegno di quello che è ormai un alleato chiave del Venezuela. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti firmato a Caracas con il collega «bolivariano» una lunga serie di accordi in più settori: dall’energia, in particolare il petrolio e il nucleare, alla difesa, soprattutto nel campo degli armamenti.
Di fatto, quella che emerge dalla prima visita di Putin a Caracas è un’alleanza energetico-militare di ampio respiro, con una trentina di intese, che riguardano tra l’altro anche settori quali i trasporti, l’agricoltura e l’industria (con l’acquisto di 2.250 auto Lada), oltre al lancio di una nuova rotta aerea Caracas-Mosca.
A sigillare poi con un gesto simbolico la perfetta sintonia russo-venezuelana ci ha pensato Chavez, il quale ha consegnato a Putin la collana del «libertador» Simon Bolivar.
Senza nascondere il proprio orgoglio per il fatto che «Putin ha fatto un viaggio così lungo solo per venire a Caracas», Chavez ha sottolineato che l’amico russo «ha contribuito alla nascita di un mondo “multipolare”». Mosca e Caracas, ha precisato, concordano nella necessità di lavorare «a favore della fine degli imperi». Putin ha a sua volta ricordato i pregi di «un mondo più democratico, equilibrato, multipolare».
Tutte dichiarazioni, affermano alcuni media locali, con un sapore chiaramente anti-americano. A smentire tale interpretazione ci ha pensato però Putin: «Non stiamo costruendo un’alleanza contro gli Usa». «Non ci interessa cosa pensi Washington», ha a sua volta detto Chavez, definendo «modesti» gli acquisti di armi da Mosca: intese peraltro già stabilite da tempo e che prevedono l’acquisto di decine di elicotteri militari, 24 caccia Sukhoi, 100mila fucili Kalashnikov, 92 carri armati T-72 e sistemi lanciamissili Smerch.
Sul fronte dell’energia, area nella quale Mosca e Caracas sono due potenze mondiali, i settori chiave al centro dei colloqui sono stati gli idrocarburi e il nucleare.

Sul primo fronte, spicca una joint venture con investimenti per 30 miliardi di dollari, mentre sul secondo Chavez ha assicurato: «Non faremo la bomba atomica, ma svilupperemo con Mosca anche l’energia nucleare per fini pacifici».

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