Non chiude ancora del tutto con il ciclismo, ma dall'Australia Lance Armstrong dice addio alle gare internazionali. Quest'anno il sette volte vincitore del Tour prenderà parte solo a competizioni in patria, come il Giro della California, a maggio, ma per quanto riguarda le grandi competizioni internazionali, a cominciare dal Tour, ha deciso di dire basta: quella del 2010 è stata l' ultima apparizione in Francia. Il ciclismo futuro per Lance Armstrong è tutto in America e riguarda gare amatoriali, triathlon, mountain bike.
Tornato nei giorni scorsi nel mirino dell' Antidoping americana, Armstrong ha preferito dall'Australia fare il gesto di appendere la bicicletta al chiodo e dire addio una volta per tutte ai riflettori del grande ciclismo internazionale. Dal Tour Down Under (vinto dall'australiano Cameron Meywer, mentre lui ha chiuso in 65esima posizione), Armstrong ha fatto capire che vuole chiudere una volta per tutte.
«Adelaide mi mancherà - ha commentato ricevendo in dono un paio di stivaletti australiani e mimando il gesto di appenderli al chiodo -. Lascio con la consapevolezza che ho dato il meglio di me stesso e non sento la necessità che mi diano una targa per ciò che ho fatto o che mi facciano una statua».
Ora Armstrong resterà negli Stati Uniti, dove l'investigatore che da anni indaga su di lui, l'agente della Food and Drug Administration Jeff Novitzky (una sorta di Guariniello d'Americà) è tornato recentemente all'attacco. Per l'ennesima volta media importanti in America come il New York Times o la CNN, riferendo delle indagini di Novitzky, sono tornati a mettere il nome di Armstrong in prima pagina. E le accuse mosse nei suoi confronti da alcuni suoi ex compagni di squadra, secondo i quali anche lui nel corso della sua carriera sarebbe stato toccato dal doping, sono tornate a circolare con insistenza.
Armstrong, a 39 anni, è al suo secondo ritiro dalle gare. Il primo risale al 2005: al termine di quell'edizione del Tour de France annunciò che lasciava il ciclismo agonistico. Quattro anni dopo, però, tornava a competere a livello internazionale, e nel Tour 2009 ha conquistato il terzo gradino del podio. Ma intorno a lui i sospetti sono stati una costante. Accusato esplicitamente da campioni americani come Greg Lemond e Floyd Landis (suo compagno di squadra), Armstrong ha sempre negato di aver fatto ricorso al doping.
Nessuno di essi diede esito positivo. Tuttavia le indagini continuano. Lui si è detto pronto a collaborare, come sempre.
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