Era sembrata la fine surreale di una vicenda drammatica: quella di Endrit Aliaj e Adele Consonni, i due fidanzati che qualche giorno fa avevano deciso di suicidarsi riempiendo di gas il loro appartamento. E che, dopo avere fallito nell'intento, erano stati accusati di strage, per avere messo in pericolo di vita tutti gli abitanti del palazzo. Ricoverati in ospedale, i due si erano visti arrestare con una accusa potenzialmente da ergastolo.
La decisione della polizia di procedere all'arresto era figlia, probabilmente, di altri episodi tragici avvenuti in passato: quando interi stabili erano stati demoliti in seguito all'esplosione di appartamenti saturati di gas per iniziativa di un'aspirante suicida. Anche una delle ipotesi sul disastro di via Lomellina, dove nel settembre 2006 un palazzo venne devastato da uno schianto che uccise tre inquilini e un passante, è stata che l'esplosione fosse stata causata dal tentativo di suicidio di una delle vittime.
Ma l'esistenza di questi tristi precedenti non giustifica, secondo la Procura, che si possa accusare di strage chiunque scelga di morire con il gas di città.
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