Cronaca locale

Arrestato anarchico a Cassina de Pecchi Aveva un arsenale

Un giovane tecnico di laboratorio deteneva armi e bombe carta in casa. Oltre a qualche grammo di droga. E' stato arrestato a Cassina de Pecchi nell'ambito di un'indagine sul traffico di stupefacenti. L'uomo risulta legato agli ambienti anarchici ma gli inquirenti negano un suo legame con associazioni eversive

Arrestato anarchico 
a Cassina de Pecchi 
Aveva un arsenale

Milano - Custodiva un arsenale tra gli scaffali di casa. Domenico A.D.A., 39 anni, anarchico per sua stessa ammissione e con passate frequentazioni alla Panetteria Occupata di via Conte Rosso e all’ex centro sociale Orso di via Gola, è stato arrestato nella notte tra venerdì e sabato scorso nella sua abitazione di Cassina de Pecchi per detenzione di una pistola, munizionamento, un coltello, una fionda, un tirapugni e una bomba carta. L’uomo si riforniva da un vero e proprio esperto nella modifica di armi, Klodian R., albanese incensurato e regolare di 26 anni, arrestato lo scorso 20 febbraio nel suo garage-laboratorio di via Pascoli a Cassina de Pecchi. L’albanese era in grado di trasformare pistole scacciacani in vere armi grazie anche a manuali per la manutenzione di pistole in lingua italiana e prove balistiche da laboratorio. Il 39enne ha raccontato agli inquirenti di aver acquistato le armi per conto di altri in attesa di rivenderle.Il 26enne albanese e l’italiano, impiegato in un istituto del milanese come tecnico di laboratorio, sono finiti nel mirino degli inquirenti nel corso dell’operazione «Dado», che lo scorso fine settimana ha portato all’arresto di tre trafficanti internazionali di droga e all’emissione di altre tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettanti marocchini ancora ricercati. D’Aulisa, che come sottolineato dagli investigatori non aveva nulla a che fare con il traffico di droga, era tuttavia in contatto con alcuni appartenenti all’organizzazione. Il 39enne, infatti, al momento dell’arresto nel suo appartamento di via Volta a Cassina de Pecchi, è stato trovato in possesso anche di 50 grammi di hashish e una piccola quantità di cocaina.

Armi, cimeli e bandiere L’arma trovata in casa dell’anarchico, che custodiva anche alcuni cimeli e bandiere antagoniste, era una pistola a salve modificata proprio dall’albanese. Il 26enne era specializzato nella trasformazione delle pistole automatiche Bruni calibro 7.65. Lo straniero, che da qualche anno viveva solo a Cassina de Pecchi, lavorava con precisione certosina nel suo garage di via Pascoli, disseminato di componenti di pistole, canne mozzate e strumenti per la fabbricazione di armi. Nel laboratorio i carabinieri hanno trovato un totale di 16 canne di pistola già filettate e pronte per essere montate, un silenziatore e diversi manuali di istruzioni per la trasformazione delle armi.

Il 39enne, con numerosi pregiudizi di polizia per partecipazione a manifestazioni non autorizzate e danneggiamento, si trova ora richiuso nel carcere di San Vittore.

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