Roma - Il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi, che nei giorni scorsi aveva rassegnato le dimissioni, è agli arresti domiciliari in relazione a un’inchiesta della procura di Roma che lo vede coinvolto nella sua qualità di ex assessore regionale alla Sanità della giunta Storace. In questa legislatura era passato da Forza Italia all'Udeur.
Le accuse Corruzione e concussione sono le accuse per le quali l’ex sottosegretario alla Difesa Verzaschi è da questa mattina agli arresti domiciliari. L’ordinanza, a firma del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e del sostituto Giovanni Bomrardieri, è stata firmata dal gip Luisanna Figliolia. Il provvedimento è stato eseguito dal nucleo operativo dei carabinieri di Roma. Due le imputazioni nei confronti di Verzaschi. La prima, quella di corruzione, fa riferimento al denaro che Anna Giuseppina Iannuzzi, già nota come Lady Asl, ha detto di avere consegnato all’ex sottosegretario in relazione all’accreditamento del Centro Romano San Michele. Si tratterebbe di un accreditamento per quasi 200 posti letto, previo protocollo tra la struttura sanitaria e l’Università romana di Tor Vergata. La somma di cui si contesta il versamento, 200mila euro, sarebbe stata consegnata a Verzaschi tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005.
Concussione L’imputazione di concussione farebbe riferimento a 200mila euro che l’imprenditore Renato Mongillo, titolare della Security Service, ha detto agli inquirenti di avere versato a Verzaschi nel marzo-aprile del 2004. La concussione sarebbe scattata perché la procedura di aggiudicazione di un appalto per la messa in sicurezza dell’ospedale San Giovanni era stata al tempo già completata. L’intervento, in questo caso, serviva a portarla a termine ed evitare una possibile revoca del contratto. Per questo episodio, risulta iscritto nel registro degli indagati anche Francesco Bevere, ex direttore generale dello stesso San Giovanni. Gli inquirenti, nei suoi confronti, mirano a ulteriori verifiche sul ruolo che lo stesso avrebbe avuto. Secondo quanto si è appreso, Verzaschi ha sempre negato di aver ricevuto denaro. Ci sarebbe stato anche un confronto tra l’ex sottosegretario e l’imprenditore Mongillo, ma le due posizioni sarebbero rimaste confliggenti. I riscontri da parte degli investigatori dei carabinieri avrebbero smentito alcune circostanze dette da Verzaschi, avvalorando la tesi di Morgillo. Di qui, la richiesta e la successiva applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex sottosegretario alla Difesa.
La carriera Mario Verzaschi, da oggi agli arresti domiciliari perché coinvolto in un’inchiesta giudiziaria della procura di Roma nella sua qualità di ex assessore regionale alla Sanità, il 6 dicembre si era dimesso da sottosegretario alla Difesa. Verzaschi ha una lunga carriera politica alle spalle, molto radicata nel Lazio e a Roma, dove è nato 48 anni fa. A 26 anni, l’ex sottosegretario alla Difesa, è stato eletto consigliere della XIX Circoscrizione del Comune di Roma e nominato nel cda dell’Ama di Roma. Nel ’95 è stato eletto per la prima volta nel Consiglio della Regione Lazio, incarico rinnovato nel 2000 e nel 2005. Tra il 2000 e il 2002 è Commissario per l’emergenza rifiuti per Roma e provincia, delega estesa poi a tutto il Lazio. Dal 2000 al 2003 ha ricoperto l’incarico di assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile, assumendo, successivamente, e fino al 2005, la responsabilità di Assessore regionale alla Sanità.
Passaggio all'Udeur Proprio il 2005 è l’anno in cui Verzaschi lascia la Cdl ("dopo 11 anni è venuta a mancare la passione", disse) per passare all’Udeur di Clemente Mastella.
Verzaschi - nominato sottosegretario alla Difesa il 19 maggio 2006 - è stato anche Consigliere comunale a Roma. Lo scorso maggio è stato nominato segretario regionale del Lazio dell’Udeur (di cui è membro della direzione nazionale), altra carica da cui si è dimesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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