Politica

Arriva Carlo, dall’oasi cacciate tutte le mosche

Daniela Fedi

da Oasi di Siwa (Egitto)

Il tè nel deserto di Carlo e Camilla si è trasformato in un momento di gloria per la moda italiana. «Complimenti, lei fa delle bellissime cose» ha detto ieri l’erede al trono di Inghilterra allo stilista Ermanno Scervino mentre la moglie, appena ammessa nella top ten delle donne meglio vestite nel mondo, lodava i jeans della griffe: «Sono fantastici, voglio regalarne un paio a mia figlia». L’incontro è avvenuto nell’oasi di Siwa, un angolo di paradiso a 750 chilometri dal Cairo in mezzo al Sahara egiziano dove 300 donne ricamano a tempo pieno alcuni dei modelli creati e prodotti in Italia dal designer fiorentino.
La coppia regale che sta compiendo un delicato viaggio in Egitto, Arabia Saudita e India per promuovere il dialogo tra religioni e culture diverse, ha raggiunto l’altro ieri Siwa con un convoglio di 20 Land Rover. Subito le autorità locali hanno provveduto a far spargere sull’oasi ettolitri di insetticida per scacciare mosche e moscerini con grande gioia dei ventimila abitanti discendenti da un’antica tribù berbera. Maniaco dell’ecologia, Carlo ha invece scelto di dormire nel raffinatissimo hotel Adrere Amellal dove non c’è nemmeno la luce elettrica per rispettare i più severi principi di bio architettura. «Sono gli argomenti preferiti dal principe, è qui anche per questo» ha detto la signora Neamatalla, vera anima del ricamificio. È stata infatti lei a organizzare la scuola di ricamo per le donne dell’oasi ottenendo dal governo inglese una sovvenzione di 30mila sterline pari a 45mila euro. Poi grazie all’incontro con Scervino nel 2002 ha avviato una produzione in grande stile superando tutti i problemi posti dalla rigida osservanza dei precetti musulmani da parte delle ricamatrici.
«Avete cambiato il destino di queste donne dando loro dignità e libertà» ha detto Carlo mentre le ricamatrici chiedevano a quale tribù appartenesse il principe. Inutile dire che il siparietto non è stato tradotto alle loro altezze, peraltro impegnate in un divertente dialogo con Scervino: «Porti i miei saluti a Firenze - ha esclamato il principe - anzi, non solo i saluti, ma un grande bacio». La duchessa di Cornovaglia si è invece informata su dove può trovare i famosi jeans per la figlia. «Li vendo da Brown’s a Londra - ha risposto lo stilista - ma se mi dice la taglia glieli faccio avere direttamente». Si è così scoperto che la secondogenita dei Parker-Bowles porta la 40 come le modelle, mentre Camilla per quanto vistosamente dimagrita, oscilla tra il 46 e il 48 come la maggior parte delle donne alle sua età. Del resto non potrebbe essere altrimenti visto che lei a differenza di Diana mangia, beve e si gode la vita.

Non a caso anche in pieno deserto ha consumato una romantica cena a lume di candela con il suo principe nella suite sorvegliata a vista da un’imponente servizio di sicurezza.

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