Arriva il pc che scopre le malattie

Dagli studi televisivi del più famoso telequiz americano alle corsie dell’Istituto dei Tumori di Milano: il cervellone progettato da Ibm abbandona i riflettori e prende la laurea in medicina. Ora aiuterà i medici a formulare le diagnosi sui pazienti. A giudicare dalle performance registrate in tv, c’è da sperare in una specie di robottino super primario, in grado di velocizzare i tempi e ridurre al minimo il margine di errore. Il genietto delle corsie è il clone del robot Watson che, negli Stati Uniti, aveva partecipato al quiz show Jeopardy rispondendo a tutte le domande e accumulando un montepremi di oltre 23mila dollari, circa il doppio di quello guadagnato dai concorrenti in carne ed ossa. Una vittoria della tecnologia, che orapuò risultare estremamente utile in altri campi, a cominciare da quello della medicina. Sviluppato da ricercatori israeliani ad Haifa, il nuovo prototipo, «cugino» del campione televisivo Watson, si chiama Clinical Genomics (Cli-G) e funziona analizzando le caratteristiche individuali del paziente e lo specifico profilo della malattia. Il robot è in grado di confrontare i dati raccolti con l’analisi di casi precedenti simili e con le opportune linee guida e formulando alcuni «suggerimenti» ai medici su diagnosi e terapie. Ma permettendo anche analisi successive, ad esempio sull’efficacia dei farmaci usati. In sostanza, i medici non dovranno più andare a consultare la letteratura medica su un determinato caso, ma avranno al loro fianco un valido collaboratore. Infallibile, si spera. «Fornendo ai nostri medici preziose informazioni in merito ai trattamenti che hanno avuto il miglior esito nella cura di pazienti con caratteristiche cliniche simili - osserva Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto - possiamo contribuire ad agevolare il loro lavoro e, di conseguenza, il risultato finale delle cure».

Il cugino di Watson, usato in altri contesti, ha già fatto delle scoperte, spiegano i tecnici dell’Ibm. Ad esempio ha dimostrato come statisticamente, i medici, a parità di quadro clinico, tendono a prescrivere trattamenti più aggressivi alle donne anziché agli uomini.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica