Arriva la «Tagesmutter» Così la mamma fa l’asilo a casa sua

Le mamme accoglienti, o letteralmente, le mamme di giorno arrivano in Liguria grazie ad una proposta di legge presentata dal consigliere regionale della Lista Biasotti Lorenzo Pellerano e sottoscritta dal capogruppo Aldo Siri, affiancati in questa battaglia dalla presidente dell’VIII commissione Pari opportunità Maruska Piredda. Un asse tra maggioranza e opposizione per riuscire ad ottenere il via libera in tempi rapidi e dare vita al sistema delle Tagesmutter, le mamme di giorno, che hanno già grande successo in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia. «Si tratta di una mamma che si offre per badare ai bambini fino ai dieci anni direttamente a casa propria - spiega Pellerano -. È una figura radicata in tanti Paesi del Nord Europa che ha già modelli positivi in altre parti d’Italia. Uno strumento in più per agevolare le famiglie con figli». Un piccolo kinderheim a domicilio che può essere sostitutivo del servizio di asilo nido e scuola materna soprattutto nei paesi dell’entroterra dove le distanze dai servizi si avvertono maggiormente. Ogni Tagesmutter ospita fino a 4, 5 bambini per diverse ore al giorno in base all’esigenza dei genitori fornendo anche i pasti e se necessario anche in giornate festive e durante la notte.
La proposta di legge regionale tende a dare una regolamentazione professionale a questa figura per la quale vengono chiesti ambiti di formazione precisi con un corso della durata di 200 ore a meno che non si disponga di un diploma di puericultrice o di attestato di qualifica per la prima infanzia o lauree del ramo socio pedagogico. Per allestire questo servizio a domicilio bastano i requisiti minimi di ogni appartamento come la presenza di un bagno, di una cucina o angolo cottura e la presenza di almeno due stanze, di cui una adibita ad uso esclusivo dei bambini. «L’idea è quella di dare delle regole ad una figura che in realtà già esiste in diversi contesti nella nostra regione e sarebbe così un modo di far emergere il lavoro nero fornendo maggiori garanzie per le famiglie» sottolinea Lorenzo Pellerano, mentre per Maruska Piredda «si tratta di un argomento da sostenere non tanto per creare nuove occupazioni ma soprattutto per potere permettere ai genitori che non possono fare forza sui nonni di poter “tirare a campare”».
Quindi nuove possibilità di lavoro che si accompagnano alla concorrenzialità che potrebbe nascere con asili nido privati e scuole materne private e la possibilità che anche le tariffe possano essere limate nel tempo. In attesa della legge, tuttavia, c’è chi si sta già muovendo perché la Tagesmutter sia realtà in Liguria: è Monica Gasperini che ha fondato a Genova l’associazione Arcobaleno, un gruppo di persone pronte a svolgere il ruolo di mamme di giorno: «Abbiamo avuto tante adesioni da mamme dei comuni dell’entroterra come Casella, Busalla, Savignone e Bargagli - precisa -. A noi interessa anche il dialogo con le amministrazioni dei piccoli comuni».

L’unica nota dolente è la quota oraria che si aggira sui 6 euro al quale ne vanno aggiunte 3 per il pasto: «In questo caso ci attenderemmo un aiuto da parte degli enti locali - spiega Monica Gasperini -. Nelle altre realtà intervengono province e regioni a favore delle famiglie».

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