È arrivato Baptista, l’ultimo regalo della sua gestione

È giunto ieri a Fiumicino, alle 11,15, con un volo Iberia proveniente da Madrid, proprio mentre i tifosi giallorossi piangevano il suo presidente Franco Sensi. E lui, Julio Baptista, 26 anni, soprannominato «la Bestia» per la sua stazza non indifferente (185 centimetri per 87 chili) è stato l’ultimo regalo alla sua tifoseria della gestione di Sensi, un omaggio quasi a dire «non dimenticatemi». Ad accogliere il brasiliano il team manager dei giallorossi Antonio Tempestilli, che ha guidato l’attaccante brasiliano attraverso un varco secondario verso un’uscita secondaria del Leonardo da Vinci, nevitandogli il contatto con il centinaio di tifosi accorsi all’aeroporto malgrado la giornata di lutto. Solo alcuni operatori aeroportuali hanno potuto scattare foto-ricordo con il giocatore. «Facci vincere lo scudetto», gli hanno gridato prima che salisse a bordo dell’auto e l’attaccante ha risposto sorridendo e con un cenno della mano. Nella passata stagione Baptista ha collezionato 31 presenze, comprese quelle in coppa del Re e in Champions, dove segnò contro la Lazio, per quattro soli gol, alternandosi in panchina con il titolare Guti. In carriera ha vestito la maglia della nazionale brasiliana 41 volte, andando a segno in 10 occasioni, e anche quelle di Sao Paulo, Siviglia e Arsenal. Sorridente, camicia bianca, jeans, un trolley e una borsa da viaggio marrone in mano, Baptista si è recato subito a Villa Stuart, dove si è sottoposto alle visite mediche.
Peccato solo non averlo festeggiato insieme, il suo ultimo cadeau, quella «bestia» madrilena tanto rincorsa prima d’esser catturata. Inevitabili le domande all’indomani della scomparsa del «grande vecchio», che avviene quasi in simultanea con l’«ok, accetto la Roma" del brasiliano. Chissà come si trasformerà la squadra di Spalletti con lui al fianco di Francesco Totti. E soprattutto chissà come sarà il dopo-Sensi. L’interrogativo, lecito, se lo pongono i romanisti, da quello più sfegatato al più mite. E domani, fra lacrime e gesti di cordoglio, prima e dopo il funerale, un po’ tutti si chiederanno «adesso che succede?».
Buio pesto, come la morte e come sul sito ufficiale del club, completamente listato a lutto.

È la prima volta che accade una cosa del genere nel mondo del calcio professionistico, sull’homepage una semplice scritta in bianco su sfondo nero: «Addio Presidente». Stavolta il regalo può aspettare, i tifosi lo scarteranno fra qualche giorno. Baptista capirà.

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