In arrivo un centro commerciale al posto dell’ex deposito dell’Atac

Germana Brizzolari

«Non vogliamo nuova edilizia residenziale “di pregio” e centri commerciali in una zona congestionata come quella intorno alla Stazione Tiburtina». È quasi un coro quello di Giovanni del Prete (An), vicepresidente del consiglio del III Municipio e Rino Fabiano, consigliere municipale di «Roma Arcobaleno». La «strana coppia» della politica locale ieri ha protestato vivacemente contro lo schema di delibera predisposto dal comune di Roma in merito alla «valorizzazione» del deposito Atac di via della Lega Lombarda (vicino piazzale delle Province). «Il Comune già costruisce palazzoni intorno al Raccordo Anulare - spiega Del Prete - e lascia venti-trentamila persone senza infrastrutture e servizi. Adesso vogliono realizzare la stessa politica anche nelle zone centrali di Roma. A breve la stazione Tiburtina diventerà lo snodo dell’alta velocità della capitale, ed è un’area già pesantemente congestionata.
Il Comune, invece di destinare il deposito Atac a servizi utili alla vivibilità del quartiere, vuole costruire un palazzo di otto piani dedicato all’edilizia residenziale e a spazi commerciali». Già il 6 febbraio scorso il consiglio del III Municipio aveva stabilito come ogni intervento sull’ex deposito avesse fra gli obiettivi: «Il recupero dell’area per funzioni culturali e ricreative e per servizi amministrativi» nonché «la possibilità di diventare la sede del Municipio». Inoltre, sempre in quella seduta, si era predisposto che «ogni ipotesi di valorizzazione del luogo dovrà essere preceduta da un’ampia consultazione popolare, affinché siano i cittadini ad indicare il giusto equilibrio fra l’esigenza di finanziamento dell’Atac e il rispetto della vivibilità dell’area; che la cubatura non venga aumentata rispetto all’esistente; che parte della superficie sia utilizzata a favore dell’infanzia». Un modo per «ridefinire il carattere e l’identità del territorio attraverso scelte calibrate». Non si è verificato niente del genere: «Risorse per Roma e il presidente Atac Fulvio Vento hanno presentato un progetto che ci lascia perplessi - argomenta l’ex comunista Fabiano -. A Roma, pur di far cassa, anche all’interno della Città Storica, la fantasia è sparita: esiste solo la speculazione edilizia. Noi chiederemo al sindaco Veltroni di far cambiare idea a Vento, altrimenti il prossimo passaggio sarà proprio a casa dell'Atac». Già ieri mattina c’è stata una prima occupazione simbolica dell’ex deposito, da parte di un gruppo di militanti di Action, con uno slogan esplicito: «Case, servizi, verde, sport, cultura. Non buttiamo soldi al Vento!». E fra i residenti il malumore è palpabile: «È incredibile quanto municipio e comune lavorino lontani - si lamenta una ragazza -. Ci fanno spendere sempre il doppio perchè uno fa una cosa e l’altro la rompe. È una vergogna».


Oggi il consiglio del III Municipio (maggioranza di centro-sinistra) dovrà decidere se smentire la propria delibera di due mesi fa (realizzata con il contributo delle associazioni e dei cittadini) votando a favore della richiesta del Comune oppure ribadire le proprie decisioni andando contro quanto stabilito dalla giunta Veltroni.

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