Un’arte con i colori della solidarietà

Esposte anche opere di Annigoni e Fattori Don Mazzi: «Spero in almeno 50mila euro»

Un’arte con i colori della solidarietà

Barbara Carrer

Il binomio arte-solidarietà si rivela più che mai inscindibile, nella terza edizione di «Tremend’Art 2005», la mostra promossa dalla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio comunale. Sulla scia del successo delle due precedenti edizioni, il meritorio evento, nato tre anni fa dall’idea di un gruppo di artisti amici del popolare sacerdote veneto, presenterà, quest’anno, un valore aggiunto. Per la prima volta, infatti, location esclusiva di una mostra d’arte sarà il Cortile d’onore di Palazzo Marino. L’esposizione verrà inaugurata domani alle 17.30 in piazza della Scala 2. Fino al 2 ottobre sarà quindi possibile ammirare le opere figurative di Pietro Annigoni, le vedute sulla Maremma toscana di Giovanni Fattori, i soggetti contadini di Giuseppe Motti e i «pretini» in chiave naif-surreale di Nino Caffè.
Di singolare originalità anche i lavori dei contemporanei. La vivacità cromatica delle tele di Sergio Michilini, ispirate alla Scuola Veneta, la tecnica mista (smalto e acrilici) di Simone Butturini, artista del paesaggio urbano, per non parlare delle opere inedite di Daniele Lorenzo Fumagalli, con le sue immagini di luce. Altra novità di quest’anno è la presenza musicale all’interno della mostra. A creare sempre nuove suggestioni contribuiranno l’esibizione di Saule Kilaitè e le musiche per arpa e salterio del duo Caterina e Adriano Sangineto. Per tre giorni si potrà ammirare, in pieno centro, una vera e propria galleria-giardino.
Tecniche, stili ed ispirazioni eterogenei, accomunati dalla consapevolezza della valenza etica del loro lavoro al servizio degli altri. Il ricavato dalla vendita di tutte le opere, infatti, sarà interamente devoluto alla Fondazione Exodus che, da circa vent’anni, si batte a difesa dei più deboli. La Onlus di don Mazzi nasce circa vent’anni fa al Parco Lambro in aiuto ai tossicodipendenti, ed introduce un metodo innovativo e controcorrente: quello delle carovane. Si afferma, quindi il tema del viaggio come luogo fisico e metaforico dentro cui si sviluppano i programmi di recupero della comunità che, oggi, gestisce 35 centri in Italia e all’estero. «Tremend’Art» rappresenta solo una delle tante iniziative realizzate ogni anno per esprimere «la tremenda voglia di vivere dei ragazzi che fanno parte di questo grande progetto umanitario».
«L’entusiasmo e la passione di questi artisti dei colori e delle note - commenta il patron della Fondazione - non potevano lasciarmi indifferente.

Spero che il loro impegno venga ripagato da quanti sceglieranno di vivere le emozioni che Tremend’Art saprà dare». L’obiettivo? «Ci siamo proposti di arrivare a 50mila euro - conclude don Mazzi - ma ci auguriamo di andare oltre».

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