Un Castello di parole sulle 5 Terre

A Riomaggiore la mostra fotografica di Andrea Pistolesi immortala il sempre più fragile rapporto tra terra e mare

Marina di Riomaggiore @AndreaPistolesi_MARI
Marina di Riomaggiore @AndreaPistolesi_MARI
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C’è un punto, nel cuore delle Cinque Terre, in cui le immagini si fanno racconto e il paesaggio diventa protagonista non solo da ammirare, ma da ascoltare. Quel punto è il Castello di Riomaggiore, che dal 13 settembre all’8 novembre 2025 accoglie la mostra fotografica “Mari” di Andrea Pistolesi, fotografo di fama internazionale, capace di rovesciare la prospettiva con un gesto semplice e radicale: guardare il mare non più come confine, ma come elemento contenuto dalla terra.

L’esposizione si inserisce nel cartellone di Castello di Parole, rassegna culturale promossa dal Comune di Riomaggiore con il patrocinio della Regione Liguria e del Parco Nazionale delle Cinque Terre. L’inaugurazione è fissata per sabato 13 settembre alle ore 18.00, in un evento che intreccia la fotografia alla narrazione, l’identità del territorio alla memoria dei luoghi. Le immagini di Pistolesi – scattate in ogni angolo del mondo – raccontano approdi, scogliere, fondali e architetture che vivono della tensione costante tra acqua e terra. Ma è nello scenario delle Cinque Terre che queste fotografie trovano un’eco più profonda. Qui, dove l’uomo ha scolpito vigneti in verticale e costruito interi borghi in equilibrio sull’orizzonte, l’incontro tra mare e pietra diventa simbolo di resistenza e di bellezza minacciata.

“Le immagini di Pistolesi ci costringono a rallentare, a soffermarci sui dettagli, a interrogarci sulla responsabilità che abbiamo verso questi luoghi”, spiega Ornella d’Alessio, curatrice della rassegna. “Non sono cartoline, ma atti di attenzione. Non mostrano, ma domandano.” Alla serata inaugurale interverrà anche la sindaca Fabrizia Pecunia, che ribadisce il ruolo della cultura come strumento di tutela: “Eventi come Castello di Parole ricordano che la difesa di un paesaggio fragile passa anche dalla capacità di narrarlo con linguaggi diversi: la fotografia, la ricerca storica, il vino”.

A fianco di Pistolesi, l’evento vedrà la partecipazione di due autori che hanno dedicato i loro lavori al territorio delle Cinque Terre con sguardi complementari. Il primo è Davide Calloni, con il suo libro Ascosi “Lasciti – Luoghi abbandonati delle Cinque Terre”, conduce i visitatori in un viaggio tra edifici dimenticati, ruderi che ancora raccontano, attraverso crepe e silenzi, la vita che un tempo li abitava. Un’esplorazione fotografica e narrativa che restituisce dignità all’oblio.

Dall’altra parte del mondo, Simone Ratti, collegato in videoconferenza dall’Australia, presenterà “Tra vigna e mare. Il vino delle Cinque Terre”, un omaggio alla viticoltura eroica, fatta di terrazzamenti, muretti a secco e gesti antichi tramandati da generazioni. Una narrazione che lega il paesaggio alla fatica e all’ingegno umano, trasformando il vino in simbolo di identità. Non solo una mostra, dunque, ma un invito.

A rallentare, a osservare, a sentire il peso delle storie che ogni pietra, ogni onda, ogni vigna porta con sé. In un’epoca in cui il turismo rischia di ridurre le Cinque Terre a sfondo da cartolina, iniziative come questa richiamano l’urgenza di un nuovo sguardo, più consapevole e partecipato.

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