Arte

Il fascino del castello degli Este tra le colline emiliane

Il Palazzo Ducale di Sassuolo riapre in esperienza immersiva aperta all’interezza della sua storia e delle sue ricchezze. Accade dal 6 ottobre 2023, quando il Palazzo si presenta con un riallestimento innovativo.

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Si può rischiare di esagerare parlando di una Versailles sulle colline tra Modena e Reggio Emilia? Certo non nelle intenzioni del duca Francesco I d’Este, che volle arricchire l’antico castello di un giardino e di un parco di caccia degni della dimora parigina a cui allora tutto il mondo guardava. Adesso il Palazzo Ducale di Sassuolo riapre in esperienza immersiva aperta all’interezza della sua storia e delle sue ricchezze. Accade dal 6 ottobre 2023, quando il Palazzo si presenta con un riallestimento innovativo. Ecco un racconto legato al percorso, perché a ciascuna sala è legato un tema particolarmente vivo in un dato momento storico.


Eccoci nell’ambiente «Dal castello alla delizia ducale». Il trasferimento della corte estense da Ferrara a Modena, avvenuto a fine Cinquecento, definisce il nuovo destino di Sassuolo. Il complesso, che nei secoli si era molto trasformato, è scelto per divenire la nuova Villa di delizia della famiglia ducale e con esso è riformulato il rapporto con il territorio. Nel Settecento verrà realizzato il vastissimo Parco di caccia, che al suo culmine raggiungerà gli oltre 10 chilometri di lunghezza, dalla collina fino alla pianura, ideato dall’architetto scenografo veneto Pietro Bezzi, ampliando e riplasmando le preesistenze secondo i modelli al tempo in voga in tutta Europa dopo la realizzazione di Versailles (avvenuta tra il 1623 e il 1683). Il Palazzo diventa la seconda dimora degli Estensi, subito dopo Modena e, come conseguenza, un luogo importante di passaggio nella rotta che si muove lungo la nuova Strada transappenninica per unire il Nord al Centro dell’Italia.


Procedendo nel senso del percorso si apprezza la quodianità ne «La vita a corte» della seconda sala. Come in ogni villa, Palazzo di delizia, si ascolta la musica, si assiste alle rappresentazioni teatrali, si danza, ci si dedica ai giochi da tavolo e soprattutto alla nobile arte della conversazione. Tra cavalcate e battute di caccia, passeggiate, momenti in cui chiudere se non gli occhi almeno la mente sotto gli alberi, giri in barca nella Peschiera, si può immaginare senza troppa fatica le smanie, le avventure e anche il ritorno dalla villeggiatura, che allora durava più o meno come le vacanze estive dei ragazzi che vanno ancora a scuola: tra la fine di luglio e il mese di ottobre, quando a Sassuolo si svolgeva anche una fiera con teatro in piazza. Complementare è il racconto di «L’acqua e il territorio», nella terza sala, racconta sia le delizie che le fatiche di vivere vicini al Secchia: nei secoli è stato sia domato per opere di idraulica che utilizzato a fini estetici, per fontane e giochi d’acqua.

"Cronache di viaggiatori" è nella sala 4 e racconta come Francesco III d’Este, diventato governatore della Lombardia austriaca, continuerà a condurre nel Palazzo Ducale di Sassuolo gli ospiti importanti, con tanto di ricevimenti e fuochi d’artificio. Ci sono poi le notazioni di viaggiatori, per lo più francesi e inglesi, probabilmente ispirati dagli ospiti noti, che vagando per l’Italia finiranno per scrivere le prime guide per curiosi viaggiatori.
Nella sala dedicata a «Le manifatture nel territorio», la numero 5, si narra l’arrivo delle truppe napoleoniche. L’intera area del palazzo e del parco si trasformerà prevalentemente in attività industriale grazie alle materie prime, acqua e legna, ma soprattutto di un florido mercato per trasformare i piccoli opifici in un polo produttivo noto ancora oggi, soprattutto per la ceramica.

L’allestimento, che si sviluppa al piano nobile nell’ala meridionale del palazzo, nell’appartamento detto di Orlando, in cinque sale, presenta la trasformazione del Palazzo ducale da tenuta feudale a residenza della corte estense. Il racconto si avvale di grandi modelli ricostruttivi, filmati e proiezioni cinematografiche. Accanto alle tecnologie moderne, anche il raffinate realizzazioni artigianali, come i modellini topografici e le imitazioni dei vestiti di corte. Immagini e documenti d’archivio con gli apparati didascalici. «Il nuovo allestimento di Palazzo Ducale è l’ultima tappa di un lungo percorso di rinnovamento che ha interessato le Gallerie Estensi. Dopo il riallestimento della Pinacoteca Nazionale di Ferrara e della Galleria Estense di Modena, il restauro delle sale storiche della Biblioteca Estense Universitaria, tocca ora al Palazzo Ducale» spiega la direttrice delle Gallerie Estensi, Martina Bagnoli.

Ancora: «Le nuove sale raccontano vicende e fatti in maniera molto immediata e immersiva».

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