Arte

Alla Triennale di Milano la coinvolgente mostra “Siamo Foresta

Un allestimento dove le opere dei ventisette artisti si svelano tra piante tropicali e suggestivi percorsi, fino al 29 ottobre

Alla Triennale di Milano la coinvolgente mostra “Siamo Foresta”

Siamo Foresta”, la mostra allestita al primo piano della Triennale di Milano, fino al 29 ottobre 2023, crea un’occasione di dialogo tra pensatori e difensori della foresta, e un invito a ripensare il rapporto, oggi, tra l’uomo, la natura e l’ecosistema forestale. Un progetto espositivo nell’ambito del partenariato della durata di otto anni tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, realizzato con la direzione artistica dell’antropologo Bruce Albert e del direttore generale artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, l’allestimento creato dall’artista Luiz Zerbini. Dice Luiz Zerbini: "Quando ho accettato la sfida di contribuire alla concezione di questo progetto, ho notato che negli spazi della Triennale c'erano dei lucernari inutilizzati. Da questa scoperta, che ha cambiato radicalmente le possibilità del progetto, è nata l'idea di portare luce naturale nella mostra. Facendo entrare la luce nello spazio, è stato possibile inserire piante vive che dialogassero con le opere. La passeggiata tra le opere e le piante rende Siamo Foresta più di una semplice mostra: una vera e propria esperienza." Spiega Bruce Albert: “Siamo Foresta trae la sua ispirazione da una comune visione estetica e politica della foresta come multiverso egualitario di popoli viventi, umani e non umani, e come tale offre una vibrante allegoria di un mondo possibile al di là del nostro antropocentrismo”.

Evidenzia Albert: “La tradizione occidentale ha diviso e gerarchizzato gli esseri viventi secondo una scala di valori di cui l’essere umano costituisce l’apice. Questa supremazia dell’umano ha progressivamente allontanato l’umanità dal resto del mondo vivente, aprendo così la strada a tutti gli abusi di cui la distruzione della biodiversità e la catastrofe climatica contemporanea sono il risultato”. Specifica ancora l’antropologo “La filosofia delle società indigene americane ritiene che gli esseri umani e i non umani – animali e piante – pur distinguendosi per l’aspetto dei loro corpi, siano profondamente uniti dalla stessa sensibilità e intenzionalità. Per loro, quindi, le comunità umane e non umane costituiscono un complesso multiverso di popoli che convivono, su un piano di uguaglianza e a costo di compromessi reciproci, all’interno di una stessa entità vasta e vivente, la ‘terra-foresta-mondo’.” La mostra riunisce opere che per la maggior parte provengono dalla collezione della fondazione francese, con l’intento di creare momenti di incontro e scambio tra sensibilità ed espressività diverse; opere dove i protagonisti sono gli animali e i vegetali, inserite in uno scenografico ambiente quasi a diventare parte delle piante tropicali che le circondano. 27 artisti, Fernando Allen (Paraguay), Efacio Álvarez (Nivaklé, Paraguay), Cleiber Bane (Huni Kuin, Brasile), Cai Guo-Qiang (Cina), Johanna Calle (Colombia), Fredi Casco (Paraguay), Alex Cerveny (Brasile), Jaider Esbell (Makuxi, Brasile), Floriberta Fermín (Nivaklé, Paraguay), Sheroanawe Hakihiiwe (Yanomami, Venezuela), Aida Harika (Yanomami, Brasile), Fabrice Hyber (Francia), Morzaniel Ɨramari (Yanomami, Brasile), Angélica Klassen (Nivaklé, Paraguay), Esteban Klassen (Nivaklé, Paraguay), Joseca Mokahesi (Yanomami, Brasile), Bruno Novelli (Brasile), Virgil Ortiz (Cochiti Pueblo, Nuovo Messico, Stati Uniti), Santídio Pereira (Brasile), Solange Pessoa (Brasile), Brus Rubio Churay (Murui-Bora, Perù), André Taniki (Yanomami, Brasile), Edmar Tokorino (Yanomami, Brasile), Adriana Varejão (Brasile), Ehuana Yaira (Yanomami, Brasile), Roseane Yariana (Yanomami, Brasile), Luiz Zerbini (Brasile), provenienti da Paesi, culture e contesti diversi, attenti osservatori dell’ecosistema delle foreste, per lo più latinoamericani e molti dei quali appartenenti a comunità indigene.

Il percorso espositivo è documentato da una pubblicazione ricca di immagini, da una guida per bambini e da una serie di workshop, come il laboratorio Manto di foglie, che si svolgerà domenica 24 settembre dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni, un laboratorio-gioco scenografico a cura di Arianna Giorgia Bonazzi e Isabella Musacchia dove i bambini devono osservare e riconoscere tra le foglie di un tappeto le diverse piante. La Triennale Milano, la cui storia ebbe inizio con l’Esposizione Internazionale, dedicato al design e all’architettura, è una delle più importanti istituzioni cittadine; la scelta del Palazzo dell’Arte, progettato da Giovanni Muzio avviene già nel 1933, anno in cui la manifestazione si trasferisce da Monza che l’aveva ospitata dal 1923. Lo spazio dapprima utilizzato esclusivamente per l’Esposizione Internazionale, negli anni duemila si trasforma in struttura culturale permanente, promuovendo manifestazioni ed eventi culturali di grande interesse, come incontri, talk, spettacoli teatrali, performance, concerti, organizza mostre di arti visive, di architettura e di design, di fotografia e moda.

Ospita nei propri spazi anche il Museo del Design Italiano, inoltre continua a organizzare, ogni tre anni, l’Esposizione Internazionale, la 23a nel 2022, che continua ad essere uno degli appuntamenti più importanti del settore ospitando i maggiori designer, architetti e artisti italiani e internazionali.

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