Articolo non previsto

Ci vuole coraggio per scrivere di Cina, in momenti come questo. Si scontrano poteri, si rimuovono generali, si annunciano intercettazioni, si scrive di conti in Sudamerica: e noi, ora, avremmo pure la pretesa di riparlare di Lu Decheng, il reduce che questo giornale ha già intervistato e che figurava tra i giovani che nel 1989 lanciarono vernice sul ritratto di Mao Zedong, in Piazza Tienanmen. Importa a qualcuno delle sue denunce? Sì, importa. Potrebbe un giornale, oggigiorno, parlarne in prima pagina? Può capitare.

E vorremmo rassicurare di questo gli onorevoli Lucio Malan di Forza Italia e Pietro Marcenaro dell'Ulivo, tra i pochi che hanno incontrato Lu Decheng, nei giorni scorsi, e che gli hanno fatto qualche promessa: quella di impegnarsi affinché l'Italia faccia come Usa e Germania e non acquisti più, dunque, merci prodotte nei laogai, i campi di concentramento sui quali si fonda una parte dell'economia cinese; la promessa, pure, di promuovere una lettera da inviare agli atleti che andranno alle Olimpiadi di Pechino, affinché sappiano di quanto sangue sono intrise certe luccicanti strutture. Non avete buttato il vostro tempo, onorevoli Malan e Marcenaro. A qualcuno importa. Ora datevi da fare.

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