Arval, per tutte le aziende un programma su misura

Forte di una quota di mercato superiore al 20%, Arval (amministratore delegato in Italia è Paolo Ghinolfi) figura ormai da tempo come realtà-guida nel noleggio a lungo termine. La società, che fa capo al gruppo Bnp Paribas, si conferma leader assoluto di mercato sul fronte dell’immatricolato annuo, che nel 2006 ha toccato quota 39.053 nuove vetture (più 52,8% rispetto all’esercizio precedente), gestisce una flotta complessiva di 100mila veicoli (più 8,5% sul 2005) ed è in continua crescita anche sul piano del fatturato, che ha sfiorato i 750 milioni di euro, con un incremento anno su anno di circa il 16 per cento.
Numeri lusinghieri, che però non rappresentano un punto d’arrivo. Arval, infatti, ha fissato anche per il 2007 budget estremamente ambiziosi, da perseguire attraverso un approccio basato su un'attenta segmentazione del mercato. Caso piuttosto originale nel settore, la società mette in campo strutture commerciali diversificate secondo la tipologia del target da approcciare. Il settore Large international corporate, per esempio, si rivolge alle grandi aziende multinazionali con flotte oltre le 300 unità; il National corporate, caratterizzato da una forte presenza sul territorio, è invece dedicato alle medie imprese con parchi tra le 6 e le 300 auto; Arval Direct parla al sempre più appetibile segmento dei professionisti e delle partite Iva (flotte fino a 5 auto), mentre i rapporti e i contratti con le pubbliche amministrazioni sono curati dal settore enti pubblici. Una segmentazione che si riflette anche sul portafoglio clienti di Arval, all’interno del quale le grandi aziende «pesano» per circa il 24% del parco gestito, le medie imprese toccano il 46%, le pubbliche amministrazioni arrivano al 19% e il comparto Direct si ferma al 9%. «Ed è da quest’ultima area che ci aspettiamo per il prossimo futuro una forte impennata nel ricorso al noleggio a lungo termine - spiega Alessandro Pigazzi, responsabile Large international corporate di Arval -; sul settore delle grandi imprese, invece, il tasso di penetrazione del noleggio è ormai vicino all’85%, per cui è difficile ipotizzare crescite del mercato importanti anno su anno». Anche se, va detto, è stato proprio nell’ambito delle aziende di maggiori dimensioni che, in questi mesi, il noleggio ha assorbito meglio l’impatto negativo legato alle novità fiscali introdotte dalla Finanziaria. «Da parte di questi clienti c’è stato sì un rallentamento, ma legato soprattutto alla necessità di approfondire la materia», precisa Pigazzi. E in quest’ambito anche Arval ha giocato un ruolo importante, fornendo alle imprese un supporto consulenziale che le aiutasse a capire meglio che cosa stava succedendo a livello normativo.

«Quello della consulenza, d’altronde, è un aspetto su cui puntiamo da sempre con particolare decisione, specie nel comparto Large corporate - conclude il manager -; non vogliamo essere un semplice erogatore di prodotti, ma offriamo ai nostri clienti anche la possibilità di lavorare sui costi e sull’ottimizzazione dei processi».

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