In Asia e Africa la mortalità materna è un dramma

Il dato è drammatico: ogni giorno in tutto il mondo circa 800 donne, perdono la vita a causa delle complicanze di una gravidanza o di un parto. Nel solo 2010 sono state oltre 280mila, secondo l' Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Nei prossimi anni potrebbero morire tre milioni di madri, durante la gestazione o nel dare al mondo i propri figli. La mortalità materna è un vera e propria emergenza, soprattutto in Paesi in via di sviluppo e in contesti a risorse limitate (il 99 per cento dei decessi avviene in questi luoghi). Arginare questa situazione è più che mai urgente. Il progetto Msd For Mothers, promosso dalla società farmaceutica Msd (Merck Sharpe & Dhome), sostiene l'obiettivo delle Nazioni Unite di ridurre il tasso di mortalità del 75% entro il 2015. Un impegno di 500milioni di dollari, in dieci anni, a supporto di programmi di assistenza sanitaria, farmaceutica, formazione degli operatori e delle popolazioni che vivono in Paesi dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia meridionale. Nell'ambito dell'iniziativa, 1,3milioni di dollari saranno destinati a Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and Malnutrition), iniziativa avviata dalla Comunità di Sant'Egidio nel 2002 in Mozambico e in altri 10 Paesi africani, per contrastare la diffusione dell'Aids e in particolare la trasmissione, madre-figlio, del virus dell'Hiv. «Attraverso la collaborazione con rilevanti organismi internazionali ed una serie di partnership pubblico-privato - spiega Pierluigi Antonelli, amministratore delegato di Msd Italia - il nostro progetto punta a ridurre in maniera importante la mortalità materna mettendo a disposizione le terapie più innovative». Il piano si concentrerà su alcune delle principali cause di mortalità materna: le emorragie post-partum, responsabili del 35 % dei decessi e la pre-eclampsia o ipertensione gestazionale, responsabile di un altro 18 %. Altra rilevante causa di mortalità materna è l'infezione Hiv.

Ogni anno in Africa sono 1,4 milioni i casi di gravidanza in donne infette da Hiv. Il Mozambico, dove l'11 per cento della popolazione adulta è Hiv-positiva, è uno dei paesi più colpiti: nel 2011 erano 27mila i bambini infetti alla nascita.

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