Valeria Arnaldi
È stata siglata la convenzione tra Polizia di Stato, ministero dellInterno e Libera università San Pio V per l'attivazione a Roma del primo master universitario in Scienze criminologiche, dellinvestigazione e della difesa. «Un esperimento importante - commenta il viceprefetto Emilia Zarrilli, rettore dellUfficio dellinnovazione nella formazione della Polizia di Stato - che, se darà i risultati sperati, ci porterà presto allattivazione di un vero e proprio corso di laurea in Scienze della Sicurezza. Per la sua realizzazione, sono già in corso trattative con il ministero per lIstruzione». Probabilmente anche la facoltà sarà attivata a Roma e proprio allUniversità San Pio V, «un ateneo recente e ancora piccolo - dichiara il viceprefetto - ma proprio per questo più interessante, perché consente un insegnamento pressoché ad personam, necessario per materie così delicate».
Aperto a solo 75 iscritti - che saranno selezionati in base al curriculum e, se necessario, dopo un colloquio motivazionale - il corso si rivolge a chi intende entrare nella Polizia di Stato, aspiranti periti processuali, investigatori privati, pubblici e difensivi. Criminologia, diritto penale e penitenziario, medicina legale, psichiatria sono solo alcune delle materie del master, cui si aggiungono insegnamenti «specialistici» su omicidio, droga, devianza giovanile, pedofilia e satanismo. Nonché, criminalità transnazionale, strategie territoriali legate alla sicurezza e terrorismo. «Si tratta di un piano di studi sperimentale - prosegue il viceprefetto - che verrà definito anno dopo anno, in base ai cambiamenti sociali, sempre più veloci in materia di criminalità nazionale e transnazionale».
Ad insegnare saranno chiamati docenti universitari ma soprattutto funzionari della Polizia che abbiano esperienza nei diversi campi. «Un master di questo tipo - spiega la professoressa Antonella Ercolani, coordinatore didattico dellateneo - non può essere affidato solo alla teoria. È necessario che gli iscritti abbiano, per quanto possibile, unesperienza pratica di quello che studiano. La metodologia didattica, che stiamo definendo in questi giorni, prevede lezioni applicate a casi reali, proprio come si fa nelle università inglesi. Già dalla seconda metà del corso, inizieranno gli stages effettuati nei diversi dipartimenti della Polizia. La prova finale non sarà un elaborato, come accade nei corsi tradizionali, ma si baserà sul problem solving».
«Per la Polizia questo corso è molto importante - commenta Zarrilli -. I poliziotti, spesso, si limitano a prendere una laurea di primo livello, pur desiderando un titolo più specialistico. Questo master consentirà al corpo di avere personale specializzato. Ma non solo, non dimentichiamo che a Roma cè una consistente attività investigativa svolta da istituti privati».
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