Un bel signore di mezza età, non altissimo ma vestito elegantemente e con «la pelle olivastra, tipica delle popolazioni indiane» come poi lhanno descritto le vittime. Insomma sembrava proprio un cliente. Almeno fino a quando non ha tirato fuori la pistola e si è ufficialmente qualificato come rapinatore. Luomo, insieme a un paio di complici, ha razziato gli espositori fuggendo con una cinquantina di Rolex e gioielli vari. Lasciando titolare e commessa legati.
Il colpo è stato portato a termine in pochi minuti ieri mattina nella gioielleria «Rossi 2003» di via Paolo Sarpi 62. Sono da poco passate le 9.30 quando il «cliente» suona alla porta che la commessa, Maria T., 50 anni, fa scattare con il pulsante. Appena dentro però luomo rivela le sue vere intenzioni estraendo una pistola. Afferra la donna, la gira di scatto e le lega le braccia dietro la schiena sibilando di stare calma. Quindi la spinge verso il retrobottega, sorprendendo anche il titolare, Stefano Rossi di 43 anni, subito immobilizzato.
A questo punto il bandito fa scattare nuovamente la porta del negozio e fa entrare un complice, descritto come più alto, capelli corti e cappotto marrone. Forse, ma le vittime non sono sicure data la concitazione del momento, anche lui armato di pistola. I due si danno da fare muovendosi con rapidità e «professionalità» e in pochi istanti vuotano gli espositori. Nel bottino rientrano parecchi gioielli, dal valore ancora da quantificare, ma soprattutto quei 50 preziosi Rolex. Solo di orologi, siamo sui 150mila euro. Quindi la fuga.
La prima a liberarsi è la signora Maria T., che scioglie anche il titolare e chiama la polizia. Dopo pochi istanti sul posto ci sono un paio di volanti che in breve riescono a individuare alcuni testimoni secondo i quali ci sarebbero altri due complici. Un passante avrebbe infatti notato un uomo che si guardava attorno come stesse facendo il palo e una quarta persona che entrava e usciva dal negozio. I quattro sarebbero infine saliti su una vettura di piccola cilindrata con cui sarebbero infine fuggiti in direzione di piazzale Baiamonti.
Dopo i primi rilievi le indagini, come di prassi, sono passate agli investigatori della sezione «furti e rapine» della squadra mobile, che per il momento non si sbilanciano. Se non per sottolineare come, vista la rapidità e precisione con cui si sono mossi i banditi, si sia trattato di un colpo messo a segno da veri professionisti.
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