Via Assarotti e Manin sempre più a immagine e somiglianza del Bronx: la denuncia arriva direttamente dalla statistica, ed è un vero e proprio atto daccusa rivolto a chi, amministratore pubblico soprattutto, sottovaluta il problema della criminalità dilagante. Negli ultimi tre giorni, tre colpi, sotto forma di aggressioni violente ai malcapitati presi di mira dalla delinquenza che viene definita con un eufemismo «microcriminalità». Lultimo episodio in ordine di tempo, ieri mattina alle 8 e mezza, ora in cui Luciano Ardoino, titolare della boutique di piante e fiori della strada che collega Corvetto a Manin apre, puntuale come al solito, laccesso al locale. Non ci sono clienti, Ardoino si concede una rapida sosta al bar per un caffè.
Al ritorno in negozio, la sorpresa: si trova davanti un uomo, dellapparente età di quarantanni, robusto, intento a rovistare e arraffare dappertutto. Il ladro reagisce, si rivolta, tenta di farsi largo con violenza. Ardoino - mezza età, una lunga esperienza in giro per il mondo che coltiva tuttora, e soprattutto un carattere e due braccia che non sarrendono facilmente - non ci pensa un attimo: un balzo ed è addosso allaggressore, ne prende poche e ne dà tante, riesce a mettere a terra lenergumeno. Nel frattempo, il trambusto richiama lattenzione di un vigile urbano che interviene e ferma definitivamente lintruso. Il titolare del negozio commenta con amarezza: «Quello si è giustificato dicendo di essere albanese, con precedenti penali. Ma la cosa che mi ha fatto più male - insiste Ardoino - è che, mentre lottavamo, tuttintorno cera tanta gente che guardava. Eppure non è intervenuto nessuno, non mi hanno aiutato.
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