Sabato pomeriggio al Tribunale di Milano il premier Silvio Berlusconi e Veronica Lario si sono incontrati per discutere i termini della separazione. Il colloquio è durato circa quattro ore e mezzo, poco meno delle cinque della prima volta, il 30 gennaio scorso. I legali del premier, Niccolò e Ippolita Ghedini e per lei Maria Cristina Morelli, già legale di Beppino Englaro, si sono fronteggiati fino alle 21 nella stanza della presidente Livia Pomodoro, ed è stata Gloria Servetti, giudice della nona sezione civile, a tenere ludienza.
Sembra che questa volta per entrambe le parti lincontro sia stato «soddisfacente». Insomma, sarebbe stato raggiunto un accordo. In partenza, Veronica Lario avrebbe chiesto circa 3 milioni e mezzo di euro al mese: 43 milioni di euro lanno. Una somma negoziale legata al principio che alla moglie sia consentito di mantenere lo stesso tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. Ma la controfferta di Silvio Berlusconi era stata di dieci volte inferiore: si era detto disposto a versare al massimo 200mila euro al mese, trattabili fino a 300mila. Tesi inconciliabili che erano state accompagnate da reciproche attribuzioni di presunte infedeltà contenute nei memoriali presentate dai legali.
E poi cera il nodo di Macherio, la residenza da 78 milioni e 156mila euro, mobili compresi dove Veronica Lario tuttora vive con i tre figli: Barbara, 25 anni, Eleonora, 23, e Luigi 21. Casa che lei stessa ha arredato e alla quale è molto affezionata. E che invece il premier aveva detto di volere indietro. A quanto si è appreso, invece, Berlusconi sabato avrebbe fatto marcia indietro lasciandole Villa Belvedere. In cambio la moglie avrebbe accettato di diminuire le sue richieste economiche, pare fino a 7 milioni lanno.
Resta il nodo del futuro dei tre figli della coppia, ai quali il Cavaliere ha già girato in passato il 7,5 per cento ciascuno della Fininvest. Per tutti e tre si sta lavorando a disegnare un ruolo nelle aziende di famiglia, così come espressamente chiesto da Veronica.
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