La lista Moratti (che non sha da fare), la lista Colli (che non sha da fare). E poi i premi ai consiglieri più presenti quando è ora di votare, la data delle amministrative, lufficializzazione delle nomine dei presidenti dei comitati elettorali dei collegi. I vertici di Forza Italia si sono riuniti ieri per discutere di Milano della campagna elettorale alle porte, alla quale il partito non vuole presentarsi impreparato. Intorno al tavolo Fabrizio Cicchitto, la coordinatrice regionale Maria Stella Gelmini, il responsabile cittadino Luigi Cesero, gli assessori Tiziana Maiolo e Bruno Simini, il capogruppo a Palazzo Marino, Manfredi Palmeri.
I tempi sono maturi per un sì definitivo di Letizia Moratti. «Scioglierà le riserve entro fine ottobre», ha annunciato Luigi Casero, anche se Maurizio Lupi (assente alla riunione) ha rinviato il giorno dellevento, parlando di metà novembre. Casero ha lanciato lidea di una lista Moratti, una lista civica che sostenga il ministro dellIstruzione, ma lidea (almeno per il momento) non ha trovato grandi consensi tra gli azzurri, anche perché inevitabilmente finirebbe con lerodere consensi di Forza Italia.
E il timore di una perdita di voti arriva anche dal caso Colli, la ex presidente della Provincia che ha annunciato la candidatura a sindaco con una lista propria. Forza Italia vorrebbe convincere la Colli a tornare allovile e sono già stati mossi alcuni passi e i primi abboccamenti per un assessorato sociale, nel quale la Colli potrebbe esprimersi al meglio. Si è discusso anche di una candidatura alle politiche, ma lipotesi sembra meno praticabile.
Le politiche sono lorizzonte al quale guardano anche molti consiglieri. Luigi Casero ha chiesto lelenco delle presenze in aula al momento del voto: un modo per valorizzare coloro che sono stati determinanti per il difficile mantenimento del numero legale in momenti come la privatizzazione della Sea. Sia Cicchitto che la Gelmini hanno confermato lintenzione di consultare le pagelle di buona condotta dei consiglieri.
La Gelmini ha poi chiesto a Cicchitto di perorare la causa dei presidenti dei comitati elettorali dei collegi: a Milano e in Lombardia sono già stati scelti, ma i ritardi di altre regioni rischiano di rendere inutile il tempismo di Marcello DellUtri. Anche perché, in caso di modifica della legge elettorale, si tratta di ricalcolare le ricadute dei singoli collegi. E a un primo esame Forza Italia a Milano non ne sembra entusiasta.
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