Assoedilizia non sta con le mani in mano. Di fronte alla tempesta catastale che sta per abbattersi sui contribuenti, ha già un piano di azione. Non appena partiranno gli avvisi di accertamento sul valore delle abitazioni, impugnerà davanti al Tar il provvedimento che ha dato origine a tutto questo: la delibera approvata nel 1998 dalla giunta Albertini sulle microzone.
«Quella delibera - sostiene il presidente Achille Colombo Clerici - è illegittima. É stata fatta dividendo Milano in 55 zone sulla cartina, senza criterio». Ad esempio, via Montenapoleone è stata divisa in due zone diverse. Risultato: una parte della via pagherà ladeguamento catastale, laltra no. O ancora, Foro Bonaparte appartiene alla stessa micoarea di via Maroncelli e quindi, nella media della zona, non supera il 35 per cento del valore degli immobili previsto come spartiacque per gli aumenti.
«Allepoca - ricorda Colombo Clerici - non si capiva il perché di una tale mappatura della città né si poteva intuire che effetto concreto avrebbe avuto. Ora però non lasceremo correre». Assolombarda ha una squadra di tecnici pronta a sostenere i milanesi che si vedranno recapitare a casa la lettera. E già da domani rende operativo il servizio. Ad entrare nei cavilli legislativi è Mario Polelli, ordinario di Estimo alluniversità Statale.
«Milano - critica Colombo Clerici - deve fare sempre la prima della classe, anche quando non è il caso. Questo eccesso di zelo arriva per di più nel momento peggiore in cui si devono fare i conti anche con la crisi. Il catasto è disancorato dallattualità e si sta per attuare unoperazione iniqua e discriminante».
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