Assolto l’autista Amt morso da un clandestino

Sentenza ribaltata in appello per l’autista dell’Amt Mario Corvetto, 57 anni, condannato nell’aprile 2002 a un anno e mezzo di carcere per ingiurie, lesioni e calunnia a danno del senegalese Bara Niane, costituitosi parte civile con l’assistenza di Gianfranco Pagano. Dalla dura pronuncia del tribunale all’assoluzione, che premia la fatica dei difensori Giovanni Ricco e Andrea Boselli. Il fatto risale al 15 febbraio ’98. Niane si avvicina al conducente del bus, perchè aveva chiuso le porte per non farlo scendere. «Quando l’ho visto - replica l’autista - ho alzato la mano per allontanarlo, ma mi ha morso un dito». Il senegalese ribatte: «Lui mi ha dato un pugno». Il resto è scritto nel capo d’imputazione: «Corvetto ingiuriava il passeggero, con frasi del tipo: «Vai negro di m.., non hai diritto di salire perchè non hai il biglietto, vaff.., mi hai morso un dito, cannibali che siete», dandogli un pugno (lesioni guaribili in 4 giorni), con l’aggravante d’aver agito per fini e per ragioni di odio etnico e razziale.

Inoltre calunniava Niane, affermando falsamente in questura che lo aveva morso. La corte d’appello (presidente Odero, giudici Pareo e Spirito), ha escluso l’aggravante dell’odio razziale, facendo così cadere il pilastro dell’accusa, ha assolto per la calunnia «perchè il fatto non sussiste».

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