da Caracas
Come previsto, la massiccia astensione dei venezuelani dal voto di domenica - incoraggiata per protesta dai partiti dellopposizione al presidente Hugo Chavez - ha regalato al fronte parlamentare che sostiene il capo dello Stato amico di Fidel Castro la totalità dei seggi.
Alle urne, secondo dati ufficiali, si sono recati solo il 25% degli aventi diritto; ma secondo fonti dellopposizione tale quota scende addirittura al 10-15%. Al partito del presidente sarebbe andato poco meno del 90% dei voti espressi.
Il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Nicolas Maduro (vicino a Chavez), si è affrettato a dichiarare che i risultati delle elezioni legislative hanno sconfitto il boicottaggio organizzato dalle forze di opposizione. Nei prossimi cinque anni, ha assicurato Maduro in unintervista alla televisione statale Vtv, i membri ora eletti del Parlamento «costruiranno il nuovo potere popolare».
Cesar Perez, segretario del partito Copei che per oltre sessantanni aveva dominato la vita politica venezuelana, ha parlato di «voto nullo», ma ha ammesso che «nessun tribunale del Paese ci darà ragione».
Ora Chavez ha nelle mani lo strumento legale (le modifiche costituzionali) per trasformare definitivamente la democrazia venezuelana in unautocrazia su misura per lui.
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