L'Unione internazionale dell'astronomia, il cui congresso annuale è in corso di svolgimento a Praga, ha creato una speciale task force per identificare i corpi celesti le cui orbite offrano rischi di impatto con la Terra. Gli esperti stimano in oltre un migliaio gli oggetti noti di diametro superiore al chilometro: «Lo scopo è scoprire questi asteroidi-killer prima che loro possano scoprire noi», ha spiegato Nick Kaiser, dell'Istituto di Astronomia delle Hawaii. Lo Spaceguard Survey della Nasa ha già identificato e tracciato le orbite di 800 oggetti, e vorrebbe completare l'opera entro la fine del 2008. Più ambizioso il Congresso statunitense, che ha chiesto un piano per la localizzazione di oggetti dal diametro superiore ai 140 metri in modo da stabilirne posizione, velocità ed orbita entro il 2020. Un compito niente affatto facile dato che si tratta di oggetti che brillano esclusivamente per la luce solare riflessa: in caso di avvicinamento all'orbita terrestre non è detto che sia possibile avvistarli con un preavviso sufficiente.
L'impatto tra un pianeta e un asteroide di grandi dimensioni rappresenta un fenomeno comune nella fase di formazione di un sistema solare: la superficie lunare porta ancora le cicatrici di milioni di collisioni, mentre l'attività geologica della Terra ne ha cancellato la maggior parte delle tracce; ma ancora oggi gli esperti stimano in una ogni milione di anni le probabilità di un impatto con un corpo celeste tale da causare un serio pericolo per l'ecosistema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.