Bergamo è sullorlo di una crisi di nervi e non lo dice il regista Pedro Almodovar, ma la 15° giornata di serie B che vede Atalanta e Albinoleffe travolte, umiliate e quasi derise rispettivamente a Empoli e dal Cittadella al Comunale bergamasco. Ad accumunare nerazzurri e seriani anche gli stessi gol incassati, tre, le espulsioni (e qui lAlbino vince 3-1), ma soprattutto la mancanza di idee e di gioco evidenziate. E si che i tecnici sono tra i migliori, Stefano Colantuono con dentro il fuoco sacro dei tre punti e il grande vecchio Emiliano Mondonico, ma neppure loro sono riusciti, almeno ieri, a governare un vascello in completa balia degli avversari. Vada per lAtalanta, che aveva di fronte lunica squadra imbattuta nei campionati professionistici di A e B e una sconfitta poteva anche starci, ma è il modo che offende e fa riflettere sul futuro della corazzata del presidente Percassi. Perché le amnesie difensive evidenziate non sono tollerabili in una squadra che vuole ritornare in A, non è possibile che Bellini e Manfredini stiano a guardare Coralli che fa gol di testa; non è possibile che lintera difesa giochi a fare le belle statuine sulla punizione che Foti ha tranquillamente corretto alle spalle di Consigli; non è possibile che a un quarto dora dal termine Carmona intervenga con unentrata killer su Coralli facendosi giustamente cacciare. Né che Barreto e Bellini si facciano ammonire sapendo di essere in diffida ed essere costretti sabato prossimo a saltare la gara interna col Crotone. Ma soprattutto non è tollerabile che il 37enne Cristiano Doni, uno che in carriera ne ha visti di tutti i colori, quando al 79 viene sostituito da Pettinari (la causale sarebbe per «mancata presenza» in campo visto che del giocatore non si è scorta nemmeno lombra) si tolga la fascia da capitano e con rabbia la lanci contro la panchina e il tecnico Colantuono. Se non vogliamo definirla crisi di nervi, chiamiamolo pure stress da sconfitta o anche peggio.
La stessa sindrome che deve aver colpito lAbinoleffe che pensava di fare un solo boccone del malcapitato Cittadella, penultimo in classifica. E invece, vai con una tripletta incassata dopo il vantaggio di Momentè e vai con i rossi a Zenoni (al 36 fallo da ultimo uomo su Piovaccari e conseguente rigore), al 61 a Bergamelli per doppia ammonizione e all85 a Cissè per una brutta entrata a centrocampo su Di Roberto, un evidente fallo di frustrazione. Con il Mondo attonito, impotente di fronte al non gioco dei suoi e al sistema nervoso dei suoi atleti che ha evidentemente bisogno di una bella resettata per evitare in futuro guai ancora peggiori, considerando che la classifica dellAlbino adesso fa paura.
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