"No Meloni Day". Il venerdì dei violenti: feriti otto poliziotti

Torino, assalto agli agenti con un tombino Bruciata l'immagine di Valditara a Roma

"No Meloni Day". Il venerdì dei violenti: feriti otto poliziotti
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Nella giornata di ieri, il solito venerdì, è stata organizzata l'ennesima giornata di sciopero studentesco, chiamato "No Meloni Day", che altro non è stato che l'ennesimo pretesto dei soliti noti per scontrarsi con gli agenti sotto le insegne della Palestina. Le manifestazioni si sono esaurite con un tentativo fallito a Torino di assaltare la stazione di Porta Nuova, dove alcuni facinorosi sono comunque riusciti a bloccare i binari dopo gli scontri. "Meloni appesa", si legge su un treno. Gli eventi maggiori si sono registrati proprio nel capoluogo piemontese, dove un gruppo di antagonisti ha forzato il cordone di sicurezza, aggredito gli agenti e occupato con violenza la sede della Città metropolitana, aprendo un estintore e lanciandolo contro le divise insieme a un tombino: 8 poliziotti feriti e 2 manifestanti identificati. A Roma i collettivi hanno lanciato vernice rossa e uova ed è stato bruciato un cartello con il volto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. A Genova, come denunciato da Matteo Salvini, sono stati affissi i manifesti "Quarto Reich" con le immagini di Donald Trump, Vladimir Putin, Giorgia Meloni e lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Questo è il livello (disgustoso) di chi ci critica. Il loro odio e le loro menzogne non ci fermeranno". A Bologna i manifestanti hanno provato a raggiungere la Fiera, dove era in corso l'assemblea dell'Anci con rappresentanti locali e ministri. Il corteo è stato bloccato sul ponte di via San Donato, dove il cordone di polizia ha respinto i tentativi di sfondamento con cariche di alleggerimento. "Vieni qui senza manganello che ti ammazzo", ha gridato uno dei manifestanti contro un poliziotto. Ma sono stati tanti gli insulti indirizzati agli agenti: "Siete dei servi di merda", "Difendete i fascisti", "Fateci passare, siete dei servi". Dopo alcuni minuti il corteo ha ripiegato per chiudere in università. Sempre nella giornata di ieri, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è voluto tornare su un tentativo di revisione di quanto accaduto a Udine il 14 ottobre per la partita tra Italia e Israele. Amnesty International, dice di aver "condiviso le proprie preoccupazioni in materia di diritti umani con la Questura di Udine" denunciando abusi da parte delle forze dell'ordine.

All'organizzazione internazionale che ha puntato il dito contro la Polizia di Stato ha risposto il titolare del Viminale, dichiarando di trovare "pietoso rovesciare in questo modo la verità, visto che ci sono stati dei facinorosi che, a prescindere dall'evento sportivo e dal sostegno alla causa palestinese, hanno approfittato come sempre dell'occasione per mettere in campo delle violenze". Quanto ad Amnesty, Piantedosi ha sottolineato che "in democrazia ognuno è libero di dire ciò che vuole ma tutti hanno visto".

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