Trovo spiritosa e creativa la convocazione di Giuliano Ferrara oggi a Roma dei «liberi servi» di Berlusconi, ma pur con simpatia non mi arruolo. Non riesco a sentirmi servo di alcuno, nemmeno per scherzo o solo a metà, anche se una volta mi firmai servo per ironizzare sugli idioti partigiani che non capiscono opinioni diverse dalle loro e le bollano come servili. Ma con quegli epiteti preferisco giocare da solo. Se si crea un cartello di liberi servi di Berlusconi, state certi che da una parte ti resta affibbiata l'etichetta di servo e dall'altra s'infiltrano non pochi servi-servi nobilitati dalla definizione più qualche idiota speculare ai sinistrorsi di cui sopra. Ricordo che brutta fine fecero «gli straccioni di Valmy » come Cossiga battezzò i deputati del suo Udr. L'autoironia non funziona in politica. Spero che la riunione dia una scossa ma temo le sedute del dopo sconfitta: sono sempre un po' lagnose.
Da quando è sceso in campo ho preferito Berlusconi ai suoi rivali, esterni ed interni, senza mai reputarmi berlusconiano. Ero e sono, per quel che oggi può valere, un uomo di destra, che in questa situazione storica, con questi protagonisti, preferisce Berlusconi ai suoi nemici e lo ritiene, pur con i suoi mille difetti, mille volte superiore a loro. Preferisco esprimere critiche e consensi da solo, e firmarli, senza aderire al partito dei critici devoti. I movimenti sono militanti, non possono essere critici. Non ha senso un reparto di grilli parlanti preposto all'autocritica militante. Da soli si pensa, in movimento si agisce. Lascio volentieri le sette intellettuali al clero di sinistra e il fideismo alle masse. Io mi tengo la solitudine in cui sono relegato. È arduo pretendere che Berlusconi torni indietro allo spirito del '94. Il tempo cambia e gli uomini pure. Bisogna avere il coraggio di capire quando finiscono i cicli e reagire di conseguenza, senza pretendere forzosi anacronismi.
Penso che la devozione di Ferrara a Berlusconi sia come il suo ateismo devoto: lui non crede ma sa che è meglio credere e soprattutto far credere. Agli atei devoti preferisco i credenti ribelli e ai liberi servi i liberi signori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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