Per la prima volta nella storia delle ricerche su Atlantide i maggiori esperti sembrano  finalmente d'accordo su un punto centrale: la grande civiltà tramandata dagli Egizi e raccontata  da Platone fu travolta da un enorme tsunami.
 «Le due tesi principali oggi in concorrenza su quale fosse l'Atlantide di Platone sono  Santorini, nell'Egeo, e Donana, sulla costa atlantica spagnola, e in entrambi i casi gli esperti  sono ormai orientati a credere che venne distrutta da un grande tsunami», dice all'Ansa Rainer  Kuehne. Lo studioso tedesco è con le sue ricerche l'ispiratore, insieme a Werner Wickboldt,  degli scavi che iniziano sulla costa dell'Andalusia alla ricerca della misteriosa città di  Tartessos, forse all'origine del mito di Atlantide.
 «Io sono convinto dell'ipotesi Tartessos - dice Kuehne - anche se alcuni argomenti giustificano  la tesi, proposta nel 1950 da Spyridon Marinatos, secondo cui la grande eruzione vulcanica che  distrusse Santorini sarebbe stata all'origine sia del collasso della civiltà minoica che della  leggenda di Atlantide».
 Nel racconto di Platone Atlantide era una potenza navale situata oltre le Colonne d'Ercole che  dominò parte dell'Europa occidentale e dell'Africa 9mila anni prima del tempo di Solone, che  avrebbe appreso della civiltà scomparsa dagli egizi. E furono gli egizi, secondo Platone, a  raccontare a Solone che, dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sprofondò «in un  giorno e una notte di disgrazia».
 Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, quella di Atlantide è stata a lungo,  almeno fino a tutto il Medioevo, considerata come un mito concepito dal filosofo greco per  illustrare le proprie idee politiche.
 E fu solo nel corso dell'Ottocento e del Novecento si moltiplicarono le teorie più o meno  scientifiche, le rivelazioni di sensitivi, ricostruzioni «fantastoriche» e soprattutto le  ipotesi su dove si trovasse la mitica civiltà platonica: dai Caraibi all'Antartide passando per  Lemuria, il «continente perduto». E ancora, la stessa America (con le sue civiltà  precolombiane), la Sardegna (con le Colonne d'Ercole «spostate» al Canale di Sicilia), il  deserto del Sahara, in mezzo all'Oceano Atlantico (e quindi ora sotto il Mar dei Sargassi),  Cipro, Rodi, Creta...
 Quel che è certo è che il mito di Atlantide affascina l'immaginario letterario e culturale  dell'Occidente da almeno tre secoli, da quando cioè all'inizio del Settecento lo studioso  svedese Olaus Rudbeck ipotizzò che la civiltà scomparsa fosse fiorita in Scandinavia.
 Come osservò lo scrittore americano Lyon Spraugue de Camp: «La ricerca di Atlantide colpisce le  corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa,  una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano.
Atlantide fu distrutta da uno tzunami, ora la cercano in Andalusia
Esperti concordi sull'idea che fu un'onda (molto) anomala a distruggere la civiltà di cui racconta Platone e che con il suo mito affascina il mondo occidentale da tre secoli. Ora in Spagna cominciano le ricerche guidate da due scienziati tedeschi
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