Atlantique Il titolare: «Siamo noi le vittime di quell’aggressione»

«L’accoltellamento di sabato notte non è avvenuto nel mio locale, il “Café Atlantique”, ma quasi a un chilometro di distanza, in via Muratori. Il personale della sicurezza è intervenuto solo al guardaroba, dicendo ai ragazzi coinvolti, che si stavano prendendo a male parole, di abbassare la voce. Poi loro se ne sono andati e tutto è successo lontano dal mio locale, senza che nessuno di noi ne sapesse nulla. Adesso, però, per colpa di questa storia, stiamo subendo un danno economico e d’immagine incalcolabile: ci hanno già cancellato due eventi».
È furibondo Gabriele Gabon Treffiletti, 36 anni, titolare del «Café Atlantique» uno dei locali più noti della città. Dove gli operatori dell’Asl vanno liberamente a fare controlli sul tasso alcolemico dei ragazzi (fu uno dei primi ad aderire all’iniziativa del «Notturno andante»), un ristorante-discoteca che da anni si distingue per le sue campagne antidroga e per la lotta contro i tumori.

Tutte iniziative che rischiano di essere vanificate dopo l’accoltellamento di un frequentatore del locale, un 19enne ferito da dei coetanei, nella notte tra sabato e domenica, ma lontano dal locale. «Il vice sindaco Riccardo De Corato vuole e ha chiesto a questore e prefetto la chiusura dell’Atlantique? Valuteremo se querelarlo» concludono Treffiletti e il suo avvocato Raffaele De Ruvo.

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