Atm cerca l’accordo contro i disagi: "Ma non trattiamo con i ribelli"

Primo incontro con le sigle per fermare gli scioperi bianchi dei macchinisti. Sindacati spaccati. La Cgil diserta: «Avvisati all’ultimo: più assunzioni»

Premessa indispensabile: «Atm non tratta con i ribelli». Posizione chiara per partire - come è avvenuto ieri mattina, con l’incontro convocato d’urgenza dall’azienda la sera prima - per una negoziazione positiva con i sindacati. Che porti a superare gli «scioperi bianchi» messi in atto da qualche settimana da alcuni macchinisti (40 su 420, come riferisce Atm) che rifiutano di fare gli straordinari se non torneranno ad essere pagati il 30% in più invece del dieci, e hanno scatenato due giorni fa a Cascina Gobba una rivolta dei passeggeri esasperati dai ritardi. Per questo l’azienda ha riunito d’urgenza le sigle. Ma «è inaccettabile convocare un sindacato all’ultimo momento» ha protestato il segretario della Filt Rocco Ungaro, che quindi ha disertato il tavolo. E, con quello della Cgil Onorio Rosati si dice «disponibile al confronto» ma non si accontenta delle mille assunzioni garantite da Atm nei prossimi tre anni e rilancia con «1.800, perché la situazione è insostenibile». Perché «l’utilizzo dello straordinario è diventato strutturale ed equivale a circa mille lavoratori, nel 2008 gli 8.390 dipendenti si sono divisi un milione 723mila ore con punte di 140 settimanali per lavoratore, a fronte di un tetto anno di 250». E la Cgil chiede «meno restyling e più manutenzioni». Ma si dissocia dai macchinisti che stanno mettendo in atto la propria forma di protesta, rallentando la metropolitana. Ieri mattina la circolazione è stata abbastanza regolare, solo un macchinista ha rifiutato gli straordinari e un treno in partenza da Gessate è stato soppresso.
Il presidente di Atm, Elio Catania, non asseconda le polemiche. Ricorda che l’azienda ha investito «un miliardo nel piano industriale valido fino al 2012 e prevede di assumere già nei prossimi mesi 70 nuovi macchinisti e 420 nuovi autisti». Sul problema degli straordinari, si limita a considerare che «stiamo attuando i nostri piani con molto pragmatismo, ci serve tempo, abbiamo avuto qualche difficoltà, come qualche deragliamento di troppo e non siamo riusciti ad assumere personale per tempo». Per risolvere le criticità del sistema, invoca l’avvio di un «triangolo magico con le rappresentanze sindacali, l’amministrazione e il management dell’azienda». Un circolo virtuoso avviato già ieri mattina con la Cisl e l’Orsa che si sono presentate al tavolo. Si lavora per l’accordo, si sono gettate le basi per una possibile soluzione già lunedì quando l’incontro è riaggiornato, e visto il largo anticipo non dovrebbe mancare la Cgil. Tra i punti della trattativa: straordinari più alti il sabato e in occasioni di eventi e fiere, l’immediata definizione del nuovo orario invernale 2009/2010.

La Fit-Cisl si smarca dalla Cgil: «È vero che si fanno troppi straordinari e troppi mancati riposi, ma prima di dire che mille assunzioni in tre anni sono poche dobbiamo sederci al tavolo e valutare il piano che ci presenterà l’azienda. Lunedì noi ci saremo. Si litiga con le aziende quando non c’è la disponibilità a trattare», afferma il segretario Giovanni Abimelech.

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