Atm, meno biglietti e più portoghesi

Pagare il biglietto del tram è un optional, e i controlli contro i portoghesi sono praticamente inutili. Questa è la realtà che emerge dai conti dell’Atm, ed è una realtà disarmante perchè racconta che contro l’esercito dei furbi (il 12 per cento di chi viaggia in tram e il 2 per cento di chi prende la metropolitana, per un totale di centoquarantamila biglietti non timbrati al giorno) non c’è rimedio.
È un fenomeno che agli addetti ai lavori era noto da tempo, ma che - messo nero su bianco - fa decisamente impressione: anche perché il crollo delle vendite dei biglietti del tram registrato dopo l’aumento del costo a 1,50 euro (un milione e mezzo di tagliandi in meno a settembre 2011 rispetto a settembre 2010) non è causato tanto dalla diminuzione dei passeggeri quanto dall’aumento dei «portoghesi». Il numero di chi viaggia a scrocco aumenta. Gli ultimi dati disponibili sono relativi al 2010, ma il trend è costante. Raccontano che ogni giorno, in media, i 150 controllori dell’Atm elevano poco più di un migliaio di multe: complessivamente circa 375mila nel corso del 2010. Di queste, una piccola parte - circa il 12 per cento - viene «conciliata», ovvero pagata sul momento.

Nel restante 88 per cento dei casi, circa 330mila, il «portoghese» non paga e gli viene consegnato il verbale con la multa, e qui iniziano i problemi. A pagare la multa nei termini previsti è appena il 30 per cento dei passeggeri abusivi incappati nei controlli. Il 70 per cento, oltre 230mila, se ne infischia.

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