Atm «Zero buonuscite e vincolo di mandato»

(...) sproporzionati dei manager Sea e Atm. Per evitare che Bonomi lasci l’incarico, a dicembre è scattato l’escamotage: dimissioni da ad e auto-assunzione a tempo indeterminato come direttore generale, stipendio da 550mila euro l’anno. La storia si ripete: oggi era fissata la giunta straordinaria per votare il tetto agli stipendi Atm da indicare giovedì all’assemblea dei soci (il Comune ha il 100%). Anche di fronte alle critiche del centrodestra, il sindaco ha scelto di far slittare la giunta a venerdì (l’assemblea si terrà la prossima settimana) per trovare la soluzione più adeguata. Niente contratto a vita, almeno. Sono stati categorici i capigruppo del centrodestra, che ieri hanno visto la Moratti e Catania per fare il punto della fusione tra Atm e Gtt coi rappresentanti del Pdl a Torino. Giulio Gallera di Fi ammette che «lo stipendio di Catania può essere ai livelli di una società privata, ma il rapporto col sindaco è fiduciario: a tempo determinato e senza buonuscite milionarie». Non convince neanche la clausola di trascinamento proposta dal sindaco: se il presidente decade, perde anche la carica di dg.

«Vincolo di mandato e zero buonuscite», concorda Carlo Fidanza di An. Sulla fusione Atm-Gtt, i tempi si allungano: Fi vuole «approfondire l’utilità per i cittadini». Pasquale Salvatore dell’Udc ha avuto garanzie che l’operazione garantirà 600-1000 assunzioni». ChiCa

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