Attaccati i militari italiani in Afghanistan

Kabul. Una pattuglia italiana è stata attaccata ieri a colpi d’arma da fuoco nella provincia di Farah, nell’ovest dell’Afghanistan. I soldati italiani hanno risposto al fuoco, e nessun militare è rimasto ferito. La pattuglia di militari italiani - probabilmente incursori del 9° reggimento Col Moschin - era impegnata in un’attività di ricognizione nella zona meridionale della provincia di Farah, nell’ovest del Paese, quando è stata presa di mira con armi automatiche. Gli italiani hanno risposto al fuoco e le «forze ostili» si sono subito allontanate. La pattuglia è quindi tornata alla base senza altri incidenti. Non vi sono stati feriti né danni ai mezzi. L’episodio conferma la situazione «ad alto rischio» che caratterizza anche la regione occidentale dell’Afghanistan, sotto il comando italiano. Nella provincia di Farah, la situazione più tesa si registra nei distretti di Khaki Safed e di Bakwa, da tempo oggetto di pesanti combattimenti tra le forze Nato e afghane da un lato e i talebani dall’altro. Ma anche nella provincia di Herat, dove si trova il quartier generale italiano, vengono segnalati movimenti di formazioni talebane provenienti dalla più che turbolenta provincia meridionale di Helmand. I militari italiani sono stati attaccati in quest’area il 19 novembre, quando un ordigno è esploso al passaggio di un convoglio, provocando un contuso; in precedenza altri due attacchi, entrambi senza conseguenze, si erano verificati il 9 e il 10 novembre.

Sempre ieri, nel sud del Paese, un soldato britannico è rimasto ucciso e due suoi commilitoni feriti quando il loro veicolo è stato investito da un’esplosione durante un pattugliamento a nord di Sangin, nella turbolenta provincia di Helmand.

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