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Attacco agli attaccanti ma i principi del gol stanno a centrocampo

Allegri rassicura tutti: «Pato resta». Ma forse è meglio che ci sia Nocerino. Non è una battuta, solo un dato di fatto. Alla faccia di Ibra, che ha nostalgia di Cassano nel suo Milan preferito. Ibra e Nocerino hanno segnato 17 gol in due e sono, per ora, la coppia più bella dei goleador milanisti. E non solo: il miglior duo fra quelli che ci ha proposto il campionato. Qualcuno penserà: anomalia. Ma poi sfogli i cannonieri del campionato e l’anomalia diventa trend. Con lo stravagante caso di Parma e Novara dove i centrocampisti (Giovinco e Rigoni) segnano nettamente più delle punte.
Appunto, quest’anno la serie A garantisce il miglior bottino con il mix che ogni allenatore vorrebbe: un cannoniere doc ma anche un centrocampista che sappia far rete. Lo dice la storia del pallone, in Italia e nel mondo, i centrocampisti con il gol in canna fanno la fortuna di ogni squadra: da Rivelinho a Matthaus, da Platini a Fabregas, da Tardelli a Pirlo.
E, allora, in attesa di Tevez che scatena golosità, in attesa di Balotelli che secondo Davide Santon, l’ex compagno interista e amico di sempre, una volta dice di voler stare in Inghilterra e un’altra di voler tornare in Italia, meglio andar a caccia di centrocampisti di qualità, anche nel tiro. Non a caso Mancini sta facendo di tutto per convincere De Rossi al trasferimento al City. Capitan tempesta ha il colpo in canna, anche se la Roma è una delle poche squadre che vanno in controtendenza: la sua coppia gol è costituita da due attaccanti veri, Bojan e Osvaldo. Immaginate se anche De Rossi e Totti mettessero a punto i loro cannoni. Fra l’altro nella ideale classifica dei cannonieri di questa prima parte di campionato compaiono tutti i top scorer dell’anno solare 2011, tranne appunto Totti: segno del destino o della nouvelle vague?
Tra le curiosità della classifica, riprodotta nel grafico, ce ne sono due che saltano all’occhio. Le squadre in testa al campionato seguono il trend con diversa caratterizzazione. Parliamo dell’attaccante: Ibra trascina con i gol e Nocerino (6 gol) gli fa da spalla con inserimenti di un tempismo da centrocampista tardelliano (è solo esemplificativo, non certo per paragone). Matri, invece, tien botta ai suoi arrembanti mezzocampisti: Marchisio pennella reti (6) con la bravura di una punta vera, magari seguendo ricordi di gioventù. E dietro Pepe: 5 marcature (4 decisive). Forse è un caso, forse no, che il contributo di Nocerino e Marchisio per ora sia pari nel numero dei gol. Che poi la Juve abbia acquistato Borriello e il Milan sia in affannosa attesa di Tevez è altra storia. I gol del centrocampo diventano la spintarella in più. E, in Europa, il milanista e lo juventino se la giocano con i migliori. Solo Marc Reus, 22enne talento del Borussia Monchengladbach, ha toccato quota 10 gol. Cesc Fabregas, che in questo momento è l’emblema dei centrocampisti cannonieri, almeno per fama, è a quota 9, ma gioca in quella mitraglia di gol che è il Barcellona. In Italia fors’anche il Barça segnerebbe meno reti. In Premier League, invece, il re è Frank Lampard che pure ieri ha segnato il gol decisivo del Chelsea contro il Wolverhampton: e siamo a 8 centri.
Ma non è tanto la tendenza del centrocampista al gol che, stavolta, conta quanto la diffusione della moda nostra. Quindi val la pena soffermarsi sulle controtendenza di Inter e Roma, due squadre pronosticate tra le favorite del campionato e finora deludenti: i loro gol sono affidati a punte di fama. Ma... L’Inter con Pazzini e Milito (solo 7 gol in due) che non pareggiano Klose da solo (9 reti che nascondono le debolezze offensive della Lazio) e fanno pari con Giovinco e Osvaldo: c’è da grattarsi la testa per Ranieri. Però è anche vero che nella serie A degli ultimi dieci anni, a fine campionato, le coppie regine del gol sono composte da due attaccanti di nome e di fatto. Da qui la speranza per tutti. Basta scegliere bene.

O rafforzarsi meglio.

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