Cronaca locale

Attacco di cuore durante l'udienza. Avvocato salvato dal defibrillatore

L'avvocato crollato al suolo nel mezzo di un processo, la mattina di lunedì, è stato salvato. Per mezz'ora, nell'aula della terza sezione penale della Corte, gli è stato praticato il massaggio. Per tre volte le scariche del defibrillatore hanno risvegliato il suo cuore

Un defibrillatore
Un defibrillatore

Ascolta ora: "Attacco di cuore durante l'udienza. Avvocato salvato dal defibrillatore"

Attacco di cuore durante l'udienza. Avvocato salvato dal defibrillatore

00:00 / 00:00
100 %

Se gli apparecchi non fossero stati ricaricati, appena quindici giorni fa, la storia sarebbe finita tragicamente. Invece i Dae, i defibrillatori piazzati negli angoli strategici del palazzo di giustizia, erano pronti all'uso. E pronto a usarli era un funzionario della Corte d'appello, che nel tempo libero lavora come soccorritore. Così l'avvocato crollato al suolo nel mezzo di un processo, la mattina di lunedì, è stato salvato. Per mezz'ora, nell'aula della terza sezione penale della Corte, gli è stato praticato il massaggio. Per tre volte le scariche del defibrillatore hanno risvegliato il suo cuore. Sono stati momenti drammatici, e l'emergenza non è finita: il professionista è in ospedale in condizioni critiche, ricoverato in terapia intensiva e in attesa probabilmente di un delicato intervento. Ma vivo.

É successo tutto durante una udienza penale presieduta dal giudice Silvana Petromer. Il legale, uomo maturo e massiccio, si è sentito male improvvisamente, ed è bastato un secondo ai presenti per capire di essere davanti ad un attacco di cuore. É partito subito l'allarme al 112 ma anche in altre occasioni analoghe si è preso atto che - nonostante la vicinanza al Policlinico - l'arrivo delle autolettighe non è sempre immediato. Così è partito anche l'allarme interno, e da un ufficio della Corte d'appello è arrivato il funzionario in possesso del patentino. In passato a volte è stato denunciato che i defibrillatori installati per legge nei corridoi del Palazzo erano inattivi o addirittura spariti. Stavolta invece il Dae era al suo posto, pronto all'uso. E sono iniziate le manovre di rianimazione.

Dettaglio non irrilevante: tra le prime preoccupazioni c'è stata quella di bloccare gli ascensori centrali del Palazzo, in modo tale che quando l'ambulanza fosse arrivata non avrebbe dovuto subire l'attesa interminabile cui gli utenti del tribunale sono ormai avvezzi.

Ma che in questo caso avrebbe potuto rivelarsi fatale.

Commenti