(...) il Giornale ha dimostrato di essere la vera anima dei moderati. Portavoce della passione e delle passioni dei suoi lettori. Così come lo è stato quando Maurizio Belpietro - anche in questo caso unico nel panorama del giornalismo italiano - ha portato avanti linchiesta sui brogli nei voti allestero, con prove, testimonianze, fatti. Un modo di fare altissima politica attraverso altissimo giornalismo.
Quindi, dicevo, che ci fossero reazioni era naturale. Perchè, su questa storia, si misura la credibilità di un Paese. E non è un caso se, ancora ieri, al meeting di Rimini, Silvio Berlusconi è tornato allattacco: «Per i nostri esperti circa un milione di voti è stato cambiato dai professionisti della politica. Nelle giunte parlamentari la maggioranza di centrosinistra non ha ancora permesso ai nostri rappresentanti di mettere le mani sulle schede. Cè un buco nella correttezza del controllo dei risultati, delle irregolarità inusuali».
La testimonianza di Claudio Papini è estremamente interessante per Genova, quella di Giuseppe Galluccio ha grande valore. Perchè, arrivando da sinistra (Galluccio scrive su un sito internet che sulla home page si vanta di essere «deberlusconizzato»), giunge almeno in parte alle nostre stesse conclusioni. E cioè che Il Broglio è un romanzo di fantapolitica e che montare una campagna sulla base delle informazioni contenute nel libro è perdente. Ringraziamo quindi Galluccio perchè fornisce, con onestà intellettuale, ulteriori numeri e informazioni che smentiscono i dati di «Agente italiano», quei numeri che lintellighentia di sinistra o ex berlusconiana (penso ad esempio al sondaggista Luigi Crespi) si è percipitata ad ammantare di «verità» o, almeno, di verosimiglianza.
Poi, certo, Galluccio continua a dire che, secondo lui, la puzza di bruciato cè. Ma è proprio qui che il suo ragionamento cade. Se si hanno dubbi sul conteggio dei voti (poco importa se a monte o a valle), non ha alcun senso insistere sul fatto che non si possono ricontare e dire che lesempio messicano non vale. È noto che Berlusconi, proprio per renderlo perfettamente legittimo anche dal punto di vista formale, propose un decreto legge, ma Carlo Azeglio Ciampi si oppose.
Restiamo della nostra idea: ricontare conviene a tutti, anche allUnione, per togliere ogni velo sulla sua vittoria. A meno che qualcuno abbia qualcosa da nascondere.
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