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Attentato in Pakistan: 47 morti

da Islamabad

Un ordigno è esploso ieri in un parco di Karachi, nel Pakistan meridionale, uccidendo almeno 47 fedeli sunniti che partecipavano a un raduno per celebrare l'anniversario della nascita del profeta Maometto. La bomba era stata piazzata sotto una pedana di legno sulla quale alcuni dignitari religiosi erano saliti per recitare le preghiere della sera davanti a decine di migliaia di persone.
L'esplosione, che secondo le emittenti televisive locali ha causato anche un centinaio di feriti, ha seminato il panico fra la folla che si era radunata nel parco Nishtar, nel centro della grande città portuale. Le tv hanno mostrato immagini dei fedeli che fuggivano terrorizzati, mentre decine di ambulanze convergevano sul posto. L'attentato non è stato rivendicato e la polizia pachistana ha detto di non essere in grado per ora di determinare se si sia trattato di un attacco suicida.
Le violenze interconfessionali - tra musulmani sunniti e la minoranza sciita - hanno causato centinaia di vittime in Pakistan, e in particolare a Karachi, negli ultimi 20 anni. Nel febbraio scorso, almeno 40 persone rimasero uccise in un attentato eseguito fa un terrorista kamikaze, che si fece saltare in aria durante una processione sciita a Hangu, nella provincia della North West Frontier. Tuttavia erano anni che non veniva versato sangue durante le celebrazioni dell’anniversario della nascita di Maometto.
Il Pakistan è dilaniato non solo dalle rivalità religiose, ma anche dai frequenti scontri tra forze armate e guerriglieri.

Giovedì scorso truppe scelte di Islamabad avevano ucciso almeno 40 militanti pro-talebani nel Waziristan, la turbolenta regione al confine con l'Afghanistan.

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